L’OMELIA (E IL RESPIRO AFFANNATO) DEL PAPA PER IL GIUBILEO IN PIAZZA
Papa Francesco ha dovuto interrompersi più volte, salvo poi far continuare l’omelia nella lettura da un suo collaboratore: la bronchite non migliora ma nonostante ciò il Santo Padre si è presentato comunque in Piazza San Pietro per le celebrazioni del Giubileo 2025 con tutte le Forze Armate d’Italia. Chiedendo scusa per il respiro affannato e ancora non al meglio, Bergoglio ha invitato le varie forze di polizia e di sicurezza presenti di riflettere sull’intrinseco rapporto sociale e comunitario di un servizio nobile come la sicurezza dei cittadini.
Nonostante una condizione di salute non ottimale, Papa Francesco si è soffermato sulla missione di speranza che incarna questo Giubileo 2025 anche per tutte le forze armate che sono protagoniste di un’epoca come la nostra tornata ad essere tristemente segnata da guerre, violenze e terrorismo. Dalla difesa del Paese al rapporto con i detenuti, dal rispetto della pace sociale fino al disinnesco di ogni forma di violenza: la Chiesa si stringe attorno alle forze armate invitando a seguire il percorso cristiano di riscoperte e perdono. Davanti al rischio quotidiano “giocato” dalle forze di sicurezza e di Polizia, Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa in Vaticano chiede di rifiutare lo “spirito di guerra”, invitando invece alla protezione e promozione continua della vita, «compito è salvare e difendere la vita sempre», rilancia nella parte finale dell’omelia poi letta dall’arcivescovo Diego Ravelli, attuale maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie. Serve vigilare attentamente, chiosa Papa Francesco, contro lo spirito di guerra e contro anche l’amara seduzione delle armi, non facendosi contaminare dall’odio ma riuscendo al contrario ad essere «testimoni coraggiosi dell’amore di Dio Padre che ci vuole tutti fratelli».
TORNA LA DIRETTA SANTA MESSA SU RAI 1 CON PAPA FRANCESCO: LE CELEBRAZIONI DEL GIUBILEO E L’ANGELUS IN VATICANO
La Porta Santa, i “pescatori di uomini” e il valore delle Forze Armate: si rinnova questa mattina su Rai 1 la Santa Messa con Papa Francesco, per l’occasione in diretta video streaming dal Vaticano in “sostituzione” delle consuete celebrazioni che ogni domenica mattina vengono diffuse dalla RAI per accompagnare i fedeli impossibilitati a recarsi nelle rispettive parrocchie. Come spesso accadrà nell’Anno Santo 2025, la Santa Messa su Rai 1 vedrà protagonista la Basilica di San Pietro (e la Piazza antistante) per celebrare le varie giornate dedicate ai Giubilei organizzati dalla Chiesa Cattolica.
Per la domenica di oggi 9 febbraio 2025 sono le Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza ad essere al centro dell’incontro con il Santo Padre, preceduto appunto dalla Santa Messa in piazza San Pietro e con al termine anche la recita dell’Angelus del Signore. Appuntamento alle ore 10.30 con la diretta Rai 1 e video streaming RaiPlay e anche sul classico canale YouTube del Vaticano, le celebrazioni con Papa Francesco vedranno l’arrivo nella Santa Sede delle varie delegazioni di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e ogni elemento legato alle forze armate, tanto italiani quanto internazionali. Appena un mese e poco più dall’apertura della Porta Santa in San Pietro, l’arrivo dei pellegrini a Roma è costante e in aumento verso i tantissimi appuntamenti indicati dalla Bolla di Indizione del Giubileo 2025: per la Santa Messa di oggi il tema dell’Anno Santo si interseca con le Letture del giorno in cui svetta il Vangelo di San Luca sulla chiamata vocazionale di Gesù ai pescatori e futuri Apostoli Simone (poi San Pietro), Giacomo e Giovanni. In quel «siate pescatori di uomini» risiede la centralità della vita offerta alla testimonianza del Bene, del Signore, del Destino Buono finale.
IL GIUBILEO DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA: PAPA FRANCESCO TRA “PENA” E “ACCOGLIENZA”
Un destino che si lega a doppia mandata con i “depositari” della giornata di Giubileo prevista per oggi 9 febbraio 2025, ma anche con il rapporto costante che Papa Francesco ha introdotto in questi anni di Magistero con gli “ultimi” della società rappresentati dai detenuti in carcere. Il Giubileo delle Forze Armate è infatti anche un richiamo al valore solido della “pena” unito all’abbraccio accogliente e carico di perdono che ogni società civile deve provare a mettere in pratica davanti ad un mondo dove invece non sembra esserci parte per la “benevolenza” e la “seconda occasione”.
Come scrivono benissimo sul portale della Polizia Penitenziaria in occasione della Santa Messa su Rai 1 per il Giubileo delle Forze Armate, il passaggio di migliaia di fedeli nella Porta Santa aperta da Papa Francesco ci rende tutti pellegrini: la vicinanza ai detenuti è un ulteriore richiamo che la Chiesa fa a tutti, forze di polizia comprese, per ricordare il valore centrale del perdono assieme al rispetto e la libertà (tanto delle vittime dei reati, quanto di chi li commette effettivamente). In attesa dell’omelia e dell’Angelus di oggi dopo la Santa Messa, lo stesso Papa Bergoglio appena prima di aprire la Porta Santa nel Carcere di Rebibbia aveva scritto così ai detenuti del carcere di Sollicciano: «Accogliamo tutti Gesù che nasce e riempie i nostri cuori di fiducia e di speranza».