Santa Rita da Cascia è la Patrona delle cause disperate a cui i fedeli ricorrono con una supplica speciale. È compatrona di Napoli
Ogni anno, il 22 maggio, la Chiesa Cattolica celebra la figura religiosa di Santa Rita da Cascia, conosciuta il tutto il mondo come la santa dei casi impossibili e il cui santuario è meta di milioni di pellegrini provenienti da tutta Italia, e non solo.
Santa Rita da Cascia: un matrimonio infelice e la conversione
Santa Rita da Cascia nasce nel 1381 con il nome di Margherita Lotti nel piccolo paesino umbro di Roccaporena, nei pressi di Cascia.
Secondo la tradizione, sua madre avrebbe ricevuto la straordinaria visita di un angelo che le avrebbe annunciato non solo la nascita della bambina ma anche il nome che avrebbe dovuto darle.
Inoltre, sempre secondo quanto narrato, quando era ancora solo una neonata e riposava nella culla, uno sciame di api bianche le avrebbe portato in dono del miele in bocca. L’infanzia di Santa Rita da Cascia fu tranquilla e, fin dalla più tenera età, si dedicò in solitudine alla preghiera, dimostrando quotidianamente il suo animo pio e giudizioso.
Nonostante dentro il suo cuore crescesse sempre più forte il desiderio di intraprendere un percorso religioso, Santa Rita da Cascia fu data in sposa ad un uomo violento e scontroso che la santa riuscì nel tempo a rendere più dolce ed affettuoso, anche grazie alla nascita di due gemelli. L’uomo morì dopo 18 anni di matrimonio a seguito di un’imboscata e, benché Santa Rita da Cascia non bramasse alcuna vendetta, i suoi figli non furono dello stesso avviso.
Per questo motivo la santa iniziò a pregare il Signore affinché li chiamasse a Lui prima che potessero macchiarsi di un terribile peccato, e fu ascoltata, infatti a distanza di circa un anno entrambi morirono per malattia. Rimasta sola, Santa Rita da Cascia fu accolta presso l’Ordine delle Suore Agostiniane e qui trascorse i successivi 40 anni, dedicandosi alla preghiera e venendo a mancare il 22 maggio 1457.
Le stimmate sulla fronte e il miracolo della rosa e dei fichi
In particolare, vi è un evento legato all’ultimo anno di vita di Santa Rita da Cascia che viene tramandato: un giorno, mentre era in preghiera di fronte al crocifisso, una delle spine della corona del Figlio di Dio le si sarebbe conficcata in fronte, procurandole una ferita insanabile. Per non dare fastidio alle compagne, Santa Rita da Cascia decise di trascorrere gli ultimi mesi della sua vita in completa solitudine nella sua stanza.
L’unica visita che ricevette fu quella di una cugina, a cui chiese in pieno inverno di portarle in dono una rosa e dei fichi dal giardino della sua dimora e, nonostante il periodo avverso, con suo sommo stupore la donna poté coglierli e portarli alla santa. Proprio a causa di questi racconti, le api, la rosa e la spina compaiono tradizionalmente nell’iconografia legata alla santa.
Santa Rita da Cascia è stata canonizzata da Leone XIII nel 1900 e proclamata Patrona delle famiglie, delle mogli infelici e dei casi impossibili, oltre che co-patrona della città di Napoli. Il suo culto è diffuso in tutto il mondo cristiano, tanto che milioni di fedeli si recano ogni anno da qualunque parte del mondo per pregarla presso il santuario edificato a Cascia.
Cascia, oggi, è una cittadina di circa 3 mila abitanti dove è possibile visitare la Basilica, il Monastero e la Penitenziera che costituiscono il complesso del celebre santuario. Qui, il 22 maggio, i fedeli si riuniscono in preghiera di fronte all’urna che custodisce i resti della santa. La celebrazione, inoltre, viene tradizionalmente anticipata da un corteo in costume storico attraverso il quale vengono rievocate tutte le fasi più importanti della vita della Santa.
Gli altri Santi del giorno
Ogni anno, il 22 maggio, la Chiesa ricorda anche: Santa Giulia, martire in Corsica; Santa Umiltà, badessa Vallombrosana; Santi Casto ed Emilio, martiri; San Michele Ho Dinh Hy, catechista e martire; San Giovanni da Parma, abate; Santa Quiteria, vergine e martire; Beato Giovanni Forest, sacerdote francescano e martire.