Sant’Agata è festeggiata il giorno 5 febbraio. Nacque presumibilmente nel 235 in un periodo in cui in tutto l’impero romano imperversavano le persecuzioni contro i cristiani, intensificatesi nel II secolo con la legge che vietava il cristianesimo. Settimio Severo, nel III secolo, emanò un editto che prevedeva la denuncia dei cristiani alle autorità prima del loro arresto, dando loro la possibilità di rinnegare la propria fede abbracciando il paganesimo. La situazione peggiorò ulteriormente nel 249 quando l’imperatore Decio decretò l’arresto e la morte di tutti i cristiani. Agata nacque da una famiglia ricca e cristiana: la bellissima fanciulla già all’età di quindici anni decise di consacrare la propria vita a Cristo, preservando la propria verginità e adottando uno stile di vita pio. Quinziano, crudele governatore di Catania, notò subito la fanciulla adornata col velo rosso proprio delle vergini consacrate e la fece arrestare. Cercò in tutti i modi di sedurla, ma la ragazza preservò fermamente la sua virtù anche dinnanzi ai tentativi della cortigiana Afrodisia che cercava di portarla sulla strada della perdizione. Agata fu continuamente interrogata da Quinziano e terribilmente torturata: le furono strappate le mammelle e stesa su un letto di tizzoni roventi che bruciarono le sue carni ma non il suo velo rosso, simbolo della sua consacrazione al Signore considerato una delle reliquie più importanti. Agata spirò il 5 febbraio del 251. Le continue peregrinazioni del suo corpo, da Betlemme a Costantinopoli, terminarono a Catania dove oggi i suoi resti sono conservati in un mezzobusto e in un reliquiario argenteo nel Duomo della città.
Sant’Agata, da Malta a San Marino
Sant’Agata è celebrata non solo in Italia ma anche nel mondo da Malta a San Marino: a Santhià, provincia di Vercelli, il 5 febbraio sin dal ‘300 si svolge una suggestiva processione dei ceri; Cremona ospita la “Tavola dell’Angelo”, simulacro ligneo affrescato del XIII secolo assai venerato dai fedeli in quanto si pensa custodisca la tavola in marmo utilizzata per deporre la salma della Santa. La festa più grandiosa dedicata a sant’Agata si svolge a Catania dove il 3 febbraio le celebrazioni iniziano con l’offerta delle candele in Cattedrale. Il giorno dopo, nella stessa chiesa, si celebra la “messa dell’aurora” a cui segue la processione del busto della santa, con la “a cchianata dei Cappuccini”, ovvero la salita dei Cappuccini, a rappresentare il momento più suggestivo della festa. Il 5 febbraio si svolge la solenne funzione liturgica in Cattedrale a cui segue l’ennesima processione del fercolo durante la quale avviene “a cchinata i Sangiluliani”, con sosta dinnanzi al convento benedettino che onorano la santa intonando suggestivi canti.
Sant’Agata, la patrona di Catania
Sant’Agata è patrona di Catania, città sita all’ombra dell’Etna e più volte segnata da terremoti e catastrofi, ma sempre rinata. Simbolo della città è U Liotru, la settecentesca Fontana dell’Elefante che sorge in Piazza Duomo, al cospetto della Cattedrale di Sant’Agata: all’interno della chiesa barocca sono custodite le reliquie della martire, oltre a essere luogo di riposo del compositore Vincenzo Bellini. Al grande musicista è dedicato anche il Teatro Massimo della città, la cui acustica è considerata a dir poco eccellente. Tra i luoghi più suggestivi della città etnea vi è certamente la Via dei Crociferi che, in appena 200 mt, raccoglie ben quattro straordinarie chiese: non stupisce che questa strada sia stata dichiarata Patrimonio dell’UNESCO.
Gli altri Beati di oggi
Il 5 febbraio sono celebrati anche i Santi Gesù Mendez Montoya, Albuino di Bressanone, Geniale, Vodale, Alice di Vilich, Avito, Domiziano, Saba il Giovane, Ingenuino, Martiri del Ponto, Luca di Demenna o d’Armento e i beati Francesca Meziere, Adelaide di Münster, Eulalia Pinos, Cristoforo da Pavia e Pietro da Perugia ed Elisabetta Canori Mora.