La storia di Sant’Antonino di Apamea ci racconta come le ricostruzioni agiografiche debbano spesso fare i conti con alcune difficoltà storiche. Fu martire vissuto nel III secolo dopo Cristo in terra siriana. Le sue vicende sono avvolte dal mistero, sebbene le versioni degli agiografi concordino nel raccontare la vicenda che rese famoso in tutto il mondo il Santo. Probabilmente nato ad Aribazos nella Siria Seconda, visse i primi vent’anni della sua esistenza come scalpellino per guadagnarsi da vivere. Un giorno, passando nei pressi della vicina città di Apamea, vide dei pagani adorare delle statue di idoli. Preso da foga cristiana demolì le sacre effigi e per questo venne catturato e martirizzato. Sono molteplici le versioni che sono passate alla storia per giustificare la morte dell’amatissimo Santo: la più famosa racconta di come i pagani – infuriati con lui – avrebbero assalito Antonino a seguito dei lavori che gli erano stati commissionati dal Vescovo della città di Apamea per edificare la Chiesa della Trinità; una versione secondaria narra invece di come il giovane scalpellino venne percosso e smembrato a causa della furia pagana. Sepolto ad Apamea, l’allora Vescovo cittadino ordinò di edificare una Basilica sul luogo della sua indegna sepoltura con l’intento di rendere grazie ad un coraggio e una fede di altissimo pregio.
Sant’Antonino di Apamea, feste e sagre in onore del Beato
Il culto del giovane Sant’Antonino di Apamea – sebbene avvolto dal mistero e dalle difficoltà agiografiche – è sempre stato un punto di riferimento per la cultura cristiana. Le tradizioni in onore della figura di Antonino di Apamea si sono rafforzate grazie alla particolare vicenda del martirio; essa ha reso la sua immagine simbolo di forza, fede e fervore religioso, elementi che spiccano nella personalità di un giovane dedito alla missione divina. Le feste e le sagre in onore del martire siriano sono molteplici: fra le più interessanti ci sentiamo di ricordarvi gli appuntamenti estivi che si tengono annualmente a Viticuso, un piccolo comune in provincia di Frosinone e a Monte Porzio Catone, cittadina per la quale Antonino di Apamea fa da patrono. Ma la fama del Santo è internazionale: la storia vuole che le sue reliquie fossero state spostate dapprima in Francia e successivamente in Spagna. Palencia e a Pamiers sono per questo motivo due cittadine che dedicano annualmente onori al martire siriano.
Il patrono di Monte Porzio Catone
Monte Porzio Catone è un piccolo paese appartenente alla città metropolitana di Roma di cui Sant’Antonino di Apamea è patrono. La fama del giovane martire acquistò popolarità alla fine del VI secolo dopo Cristo, quando un gran numero di sacerdoti e monaci orientali provenienti da Siria, Palestina, Egitto e Asia Minore, si stabilirono nel cuore dell’Italia, allo scopo di trovare protezione dall’invasione persiana. Il Santo venne conosciuto e apprezzato. Il borgo gode di una vista suggestiva e affascinante; esso è arroccato nel territorio dei Colli Albani, il quale consente di godere della natura laziale circostante a 360 gradi. Le stradine s’inerpicano dolcemente e le strade luminose conducono al centro pulsate del borgo: la Chiesa di San Gregorio Magno, meglio conosciuta come il Duomo di Monte Porzio. La popolazione locale è dedita alla festività del Santo martire; Antonino è amato per la sua forza e la sua determinazione e rappresenta appieno l’animo degli abitanti del borgo.
Tutti gli altri Beati di oggi
Oltre a Sant’Antonino di Apamea il 2 settembre è un giorno in cui si celebrano i seguenti Santi e Beati: Sant’ Agricolo di Avignone, Sant’Abibo di Edessa, Beato Brocardo, San Giusto di Lione, Beato Gianfrancesco Burtè.