Sant'Antonio da Padova è uno dei santi più amati dai cristiali: tanti i miracoli a lui attribuiti, è originario di Lisbona ma trascorse molti anni in Italia
Tutti gli anni, il 13 giugno, la Chiesa ricora Sant’Antonio da Padova, uno dei santi più amati e Protettore di molti soggetti: bambini, animali poveri, nativi americani, ma anche del fidanzamento, del matrimonio e delle donne incinte. Era di origine Portoghese, ma visse a lungo a Padova, dove predicò, morì e fu sepolto. La città è quindi il luogo più significativo della sua esistenza.
Sant’Antonio da Padova: le doti taumaturgiche, i miracoli e la predicazione in Europa
Sant’Antonio da Padova, nacque col vero nome di Fernando nell’agosto del 1195 in Portogallo, a Lisbona e inizialmente fu istruito nella casa del suo ricco padre per poi proseguire gli studi presso un istituto vescovile.
Con lo scorrere del tempo, Fernando maturò nel suo animo la volontà di allontanarsi dalla sua vita mondana, per abbracciare una vita più umile: decise allora di rifugiarsi nel monastero di San Vincenzo di Fuori, tra i Canonici Regolari di Sant’Agostino.
Qui trascorse le giornate tra lo studio, frequenti mortificazioni del proprio corpo e un assordante silenzio, diventando ben presto un esempio per tutti i confratelli.
I famigliari e gli amici però continuavano a cercarlo e Antonio si allontanò ancora di più da loro, raggiungendo il convento di Santa Croce di Coimbra, dove divenne sacerdote.
Durante una delle sue missioni, in Marocco, Antonio si ammalò e fu costretto a tornare in Portogallo: la nave che lo trasportava fu però travolta da una tempesta, approdando miracolosamente sulle coste siciliane. Soccorso da un gruppo di pescatori, Antonio guarì e viaggiò alla volta di Assisi dove conobbe San Francesco, assistendo in prima persona al cosiddetto “capitolo delle stuoie”.

La Provvidenza lo portò in seguito in giro per l’Europa, da Tolosa a Montpellier fino a Padova, nella cui diocesi riuscì a portare riconciliazione e pace tra i nemici, arginò la piaga dell’usura e indirizzò sulla via virtuosa i peccatori.
Sant’Antonio è ricordato come un grandissimo taumaturgo e uno dei miracoli a lui attribuiti è legato al suo stesso padre, accusato di omicidio ingiustamente: quando Antonio lo seppe, pregò e in quello stesso istante si ritrovò in Portogallo, dove riportò alla vita la vittima, la quale indicò chi era il vero colpevole.
L’ultima parte della sua vita si svolse a Camposampiero, in una sorta di maniero affidato dal conte Tiso ai francescani: il signore del luogo aiutò Antonio a costruire una celletta su un grande albero di noce dove il sant’uomo soleva ritirarsi.
Un giorno il conte Tiso vide una luce abbagliante provenire dalla stanza di Antonio, si avvicinò e lo vide in estasi con il Bambinello Gesù in braccio: quest’apparizione rimarrà segreta fino alla morte del santo.
La salute dell’uomo peggiorò e, sentendosi ormai prossimo alla morte, chiese ai suoi confratelli di essere portato nella città di Padova, per spirare all’interno del convento di Santa Maria. Lungo il tragitto però le sue condizioni si aggravarono irrimediabilmente: il corteo si fermò nel monastero di Arcella dove, tra orazioni e lacrime, Antonio il 13 giugno dell’anno 1231 morì. Si narra che prima di lasciare il mondo terreno, i suoi occhi si velarono e sorrise al Signore che gli apparve.
Il processo della sua canonizzazione fu brevissimo e fu proclamato ufficialmente santo da Gregorio IX nel maggio del 1232. Il corpo di Sant’Antonio si trova oggi nella Basilica omonima di Padova e alcune sue reliquie, tra cui l’apparato vocale, il mento e la lingua, si sono conservati ottimamente.
Le celebrazioni per Sant’Antonio da Padova in Italia
Tra le città che celebrano Sant’Antonio il 13 giugno c’è Palmi, dove si svolge una suggestiva processione del simulacro del santo e il volo di una bianca colomba al suo arrivo in Piazza 1 Maggio. Da non perdere poi la Sfilata dei Giganti, con protagoniste due colossali sculture in cartapesta che simulano una danza al suono dei tamburini.
A Polla, nel salernitano, la notte del 12 giugno il borgo è illuminato dalla luce delle fiaccole, le quali accompagnano il corteo dei fanciulli vestiti con sai francescani, con i passi cadenzati dal suono delle campane. I bambini scortano la statua del santo tra i quartieri della cittadina, dove vengono allestiti grandi falò intorno ai quali si svolgono riti propiziatori.
Il 13 giugno Padova celebra il suo santo patrono con celebrazioni liturgiche, culturali e spettacoli: il momento clou è senza dubbio il transito serale che anima proprio la vigilia della festa, con la rievocazione dell’arrivo del corpo del santo a Padova su un carro trainato da una coppia di buoi. Un concerto gioioso di campane accoglie il simulacro in Basilica. Un’altra processione delle reliquie sacre si svolge il 13 giugno per le vie di Padova, tra figuranti in abiti d’epoca e banda musicale: una fiaccolata e uno spettacolo pirotecnico sul fiume Bacchiglione concludono la festa.
Sant’Antonio è Patrono di Padova, città veneta dall’immenso patrimonio storico e artistico, il cui simbolo principale è la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto nel ‘300 con immagini legate alla vita del Cristo e della Madonna, con un realismo impressionante che si distacca dallo stile bizantino del tempo.
Il Palazzo della Ragione è una delle tappe imperdibili a Padova, famosa per la maestosa sala pensile, assieme alla Basilica di Sant’Antonio, splendida nel suo mix stilistico e al più antico orto botanico al mondo, dichiarato Patrimonio dell’UNESCO. Questo spazio verde cinquecentesco conserva, tra le altre cose, piante carnivore, acquatiche e una palma piantata da Goethe in persona nel 1585.
Da non perdere infine il Prato della Valle, un immenso spazio verdeggiante al centro del quale si trova l’Isola Memmia cinta da un canale circolare e da una serie di statue raffiguranti signori del passato.
Gli altri Santi del giorno
Il 13 giugno, oltre a Sant’Antonio da Padova, si celebrano anche Sant’Aventino, Santa Felicola di Roma, San Massimo, San Trifilio di Leucosia, Beata Marianna Biernacka, Beato Achilleo e San Smbat il Confessore.