A La vita in diretta estate di oggi, martedì 7 luglio 2020, si parla della vicenda del Santone di Forlì. A discuterne in studio c’è il giornalista David Murgia che come prima cosa invita il pubblico e i telespettatori a non avere paura di denunciare quando cadono vittima di questi santoni. “Quando le persone cadono nelle mani di gente come questa hanno paura e soprattutto si vergognano” – dice il giornalista che prosegue il suo discorso – “io cerco sempre questo di abbattere la vergogna, il ragazzo che è stato il primo testimone era traumatizzato”. Poi Murgia entro più nello specifico sottolineando come questi gruppi giochino proprio sulle debolezze dei propri clienti citando in causa il diavolo. “Il problema di questi gruppi è che c’è sempre questa figura che si chiama diavolo” – dice Murgia – “con la paura del diavolo, se tu non mi paghi 20 euro a settimana il diavolo tornerà dentro di te e quindi giocano su questa cosa. Questo è il trucco e dico alle persone che ci ascoltano: abbiate il coraggio di denunciare, con la denuncia diventa tutto più semplice, arriva la polizia e la Chiesa poi vuole chiarezze”.
Santone di Forlì, David Murgia: “spacciava bottigliette di acqua miracolosa”
Non solo, David Murgia a La vita in diretta Estate parlando della vicenda del Santone di Forlì precisa: “ricordo che per la Chiesa Cattolica l’esorcismo possono farli solo i sacerdoti”. Poi parlando proprio della questione del Santone di Forlì che ha coinvolto tantissime persone cadute nella trappola di questo uomo ha detto: “questo gruppo era da manuale, lui afferma di avere doto di terapia, non ricordo se sia iscritto ad un albo o altro, ha trasformato anche la propria casa in una Chiesa con tanto di ammonimento da parte del Vescovo”. Ma che fine ha fatto il Santone di Forlì? Dopo una serie di denunce, infatti, si sono perse le tracce dell’uomo, anche se David Murgia dichiara: “mi dicono che attualmente questo signore stia continuando con questi gruppi” per poi precisa “ognuno può praticare la religione che vuole ma ci sono dei limiti: rispettare il Codice penale e la Chiesa Cattolica”. Un atteggiamento che il Santone non rispettava affatto visto che vendeva alle proprie vittime delle bottiglietta di acqua spacciandola per miracolosa “alla fine era acqua normale. Ma va detto che per la Chiesa Cattolica esistono delle pratiche che possono portare a delle guarigioni, ma non queste del santone”.