Lui si chiama Sayf, rapper italo-tunisino classe 1999. Lunghi rasta e una musica che in qualche modo si distacca dal passato. Cresciuto in Liguria in una famiglia con mamma di origine tunisina e papà italiano, la multiculturalità ha sempre fatto parte della propria anima. Una doppia identità per il cantante: nella sua musica porta proprio le influenze vissute nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza, ma non si limita solamente a questo. Diverse, infatti, le influenze dell’artista, che ha preso spunto anche da diversi generi musicali, e non solo quelli del rap.
“Ascolto la samba e la cumbia tanto quando le canzoni melodiche italiane. Anche qui non c’è nulla di predefinito. Non lo faccio questo perché mi voglio distinguere dagli altri, lo faccio perché sono così” ha raccontato in un’intervista con “Rolling Stone” Sayf. Tanti stili, tante influenze che si mescolano in un unico artista, che racconta nella sua musica il suo vissuto con spontaneità e naturalezza. Nessuna preclusione musicale né mentale, dunque, nell’arte di Sayf, che ha saputo farsi amare proprio per il suo essere genuino.
Sayf, chi è: “Voglio parlare anche di altre cose”
Un approccio alla vita positivo e leggero quello di Sayf, nonostante un passato non sempre facile. “Voglio parlare anche di altre cose nella vita” ha raccontato il rapper italo-tunisino, che ha spiegato come non sia interessato a fare la musica degli altri rapper. “Sono un ragazzo tranquillo e racconto ciò che vivo io” ha spiegato Sayf. Dunque, nella sua musica varie le influenze stiliste, per via del suo vissuto e del genere di musica al quale fa riferimento. E, tanti, anche i riferimenti autobiografici.
Insieme ad altri rapper, Sayf è entrato a far parte del collettivo Genovarabe, con il quale ha raggiunto sempre più notorietà. Un gruppo, se così possiamo definirlo, che ha portato a novità importanti sulla scena rap italiana.
