SCENARIO COVID/ Solo il vaccino può rimediare ai ritardi del Governo
I fondi europei su cui punta molto il Governo arriveranno tardi. Per evitare il peggio l’economia italiana può sperare solo nel vaccino

Il Centro studi di Confindustria ha presentato uno scenario economico 2020-21 emendato dalle forzature ottimistiche presenti in quello del Governo e che, soprattutto, evidenzia un punto critico finora in ombra: se a gennaio finissero le misure di protezione temporanea del lavoro, cosa permetterebbe alle aziende di non licenziare parte dei dipendenti visto che la ripresa nel 2021 stesso (4,8%) recupererà solo la metà del Pil perso nel 2020 (attorno al 10%) e molti settori resteranno bloccati fino a che durano i contagi?
Confindustria, correttamente, chiede al Governo di mettere in grado le imprese di investire e mantenere la forza lavoro con facilitazioni stimolative perché sono le imprese stesse il centro della produzione di ricchezza e occupazione. La preoccupazione sottostante, probabilmente, è che l’esecutivo prolunghi i provvedimenti assistenziali, in caso, dissipando risorse che, invece, servirebbero per gli investimenti. Inoltre, lo scenario del Centro studi ha escluso dai conti i prestiti e le sovvenzioni europei, mentre il Governo li ha inclusi.
Chi ha fatto la stima più realistica? Le ultime notizie dall’Ue alzano il rischio che questi soldi potrebbero arrivare molto in ritardo, e di meno, e che la sovvenzione privilegiata per l’Italia potrebbe ridursi a causa del complicato processo di approvazione: tutti i Parlamenti nazionali dell’Ue, in alcuni casi perfino regionali, e quello europeo. L’unica certezza è che la Bce potrà comprare più debito permettendo agli Stati di aumentarlo, al momento il Recovery fund è più un mito che una realtà. Ma chi scrive è ottimista perché negli ultimi giorni sono emersi dati tecnici che permettono di iniziare a precisare una soluzione della crisi epidemica: è alta la probabilità che tra marzo e maggio saranno in somministrazione dei vaccini sufficientemente efficaci, forse prima.
Una simulazione preliminare dell’effetto di tale notizia mostra che vi sarebbe l’inversione immediata dell’umore e della realtà dei mercati: dall’incertezza e ripresa lenta al boom. In sintesi: non possiamo avere fiducia nei Governi, ma nella scienza salvifica sì.
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