“Schiaffeggiare la moglie non è una forma di violenza”. Lo pensa un italiano su quattro. È questo, secondo quanto riporta Tgcom24, quanto emerge da una ricerca demoscopica realizzata da AstraRicerche in collaborazione con Rete antiviolenza del Comune di Milano e Gilead Sciences Italia alla vigilia del 25 novembre, data in cui decorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Un quadro drammatico che dimostra quanto nel Paese i maltrattamenti siano ancora troppo spesso giustificati. Il 40% degli uomini sottostima la violenza racchiusa negli schiaffi, così come il 20% delle donne. Tra queste ultime ci sono proprio vittime che non trovano il coraggio di denunciare proprio perché ritengono che ciò sia normale. Allo stesso modo circa quattro uomini e tre donne su dieci ritengono che costringere, attraverso la forza, il proprio partner ad avere un rapporto sessuale non sia un abuso. Infine, il 30% degli uomini e il 20% delle donne ritiene ancora che una violenza fisica è meno grave se gli atteggiamenti della vittima, il suo abbigliamento o aspetto comunicavano che era ‘disponibile‘.
“Schiaffeggiare moglie non è violenza”. I dati sono allarmanti
I dati relativi alla violenza sulle donne in Italia sono allarmanti. Tra coloro che denunciano l’89% subisce violenza da parte di un famigliare: nella maggior parte dei casi il marito, fidanzato o ex. La ricerca demoscopica realizzata da AstraRicerche in collaborazione con Rete antiviolenza del Comune di Milano e Gilead Sciences, secondo cui molti credono che “schiaffeggiare la propria moglie non è violenza”, ad ogni modo, mostra soltanto alcune facce della medaglia. Altre statistiche, in tal senso, confermano la gravità del fenomeno.
Esso, tuttavia, fin troppo spesso viene sottovalutato, anche dalle vittime. Meno del 40% delle donne, in tal senso, stando a una ricerca Ipsos per WeWorld, sono consapevoli di aver subito una forma di molestia almeno una volta nella vita.