Il 2025 segna la 22esima edizione del convegno ScienzAfirenze, organizzato dall’Associazione di insegnanti Diesse Firenze e Toscana. La formula oramai è consolidata, il convegno rappresenta l’appuntamento finale per studenti e docenti che fin dai primi mesi dell’anno scolastico hanno deciso di confrontarsi con il tema scelto dal comitato didattico per quest’anno.
Mercoledì 7 e giovedì 8 maggio a Firenze si incontreranno un centinaio di studenti accompagnati dai loro insegnanti di scuola secondaria di secondo grado, provenienti da una decina città sparse per tutta Italia. Il tema di quest’anno è Scienza e Fantascienza. Per partecipare al convegno insegnanti e studenti sono stati invitati a svolgere un percorso sperimentale per l’elaborazione di una tesina di ricerca.
Nonostante il titolo possa sembrare stravagante, il sottotitolo del tema, Il dato come indizio, chiarisce come sempre la direzione dell’approccio che caratterizza il convegno da più di venti anni. Tutti i gruppi di studenti, infatti, affronteranno il tema elaborando un esperimento collegato a un fenomeno naturale che li ha particolarmente colpiti. L’obiettivo principale che caratterizza il metodo che il comitato didattico di ScienzAfirenze cerca di diffondere è quello di vivere la scienza. Tutti quelli che si incontrano al convegno, studenti e insegnanti, condivideranno l’interesse e la passione per fare scienza: vivere la scienza significa comprendere come l’atto di fare ricerca sia un incontro tra chi vuole conoscere e la materia stessa.
Questo è il motivo per cui tutti i partecipanti al convegno devono aver elaborato un proprio percorso. Il convegno è anche un concorso: una giuria indipendente sceglierà tra i lavori presentati dagli alunni del biennio e tra i lavori degli alunni del triennio, quelli che ritiene più meritevoli.
Uno dei momenti più interessanti all’interno del convegno sarà quello dell’Exibit time. Tutti i gruppi sono infatti invitati ad esporre i propri risultati e i propri apparati sperimentali, mediante l’uso di poster. Il momento è una sorta di “poster session” simile a quelle dei convegni internazionali, pensata proprio per permettere a tutti un confronto sulle idee emerse, sulle difficoltà incontrate e sulle soluzioni adottate. È un momento formativo a detta di tutti i docenti che vi hanno partecipato, perché gli studenti espongono con entusiasmo quanto da loro elaborato: un’esperienza di scienza vissuta.
Un altro elemento essenziale del convegno è il contributo apportato dai relatori invitati dal comitato didattico, che accompagneranno i partecipanti in un viaggio di scoperta raccontando la loro esperienza nel mondo della ricerca scientifica. Quest’anno parleremo con Mattia Bulla dell’Università di Ferrara che tratterà il tema: L’Universo come non si era mai osservato: la luce incontra la gravità. Avremo poi un emozionante intervento di Massimo Robberto che lavora allo Space Telescope Science Institute di Baltimora. Robberto si collegherà in remoto dal Cile per raccontarci il suo lavoro di raccolta e analisi dei dati in astronomia.
Infine, Paolo Musso dell’Università dell’Insubria, dove insegna Fondamenti della modernità e Scienza e fantascienza nei media e nella letteratura, unico corso universitario italiano dedicato alla fantascienza. Il professor Musso, di ritorno da Lima dove è visiting professor di Epistemologia presso la UCSS, chiuderà il convegno con un intervento sul tema di questa edizione.
L’esperienza di ScienzAfirenze è un ottimo antidoto contro la monotonia che può essere vissuta dagli studenti e dai docenti nell’affrontare passivamente i programmi scolastici. Si tratta anche di un mezzo per comprendere come insegnare ed educare non siano azioni disgiunte. Attendiamo curiosi di sapere quale sarà il tema scelto dal direttore del nostro convegno, Giuseppe Tassinari, per la XXIII edizione!
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