SCIENZA&LIBRI/ Futuro materiale

- Mario Guzzi

Elettronica da mangiare, plastica biodegradabile, l'energia dove meno te l'aspetti: un breve testo per lettori curiosi, interessati a conoscere i materiali emergenti organici e ibridi.

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L’autore, docente di Chimica organica presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano Bicocca, si occupa dello sviluppo di nuovi materiali organici e ibridi.

Il titolo di questo agile testo introduce bene ai suoi obiettivi: tratta di materiali emergenti, i materiali per il futuro o futuri materiali, e ne presenta proprietà e applicazioni a partire dall’analisi delle caratteristiche di quelli consolidati, che cioè sono ormai entrati nella nostra vita di tutti i giorni. La struttura del volumetto è poco convenzionale e gradevole. I diversi materiali sono introdotti con riferimento a quello dei nostri cinque sensi che consente di evidenziarne un aspetto particolarmente significativo: solo per fare qualche esempio, ecco il tatto e i materiali per touch screen o l’udito e le vibrazioni dei metalli che ne mettono in luce le proprietà meccaniche. Il titolo di tutti i capitoli si conclude sempre con una domanda che stimola la curiosità del lettore.

L’ultimo capitolo, Appunti per il futuro, introduce il lettore ad alcuni argomenti su cui oggi si concentra l’attenzione dei ricercatori; solo per citarne alcuni: i materiali e l’approvvigionamento di energia, le batterie al litio e l’immagazzinamento dell’energia, il grafene.

Una essenziale bibliografia commentata suggerisce testi specifici per un approfondimento dei temi incontrati nella lettura, certamente utile per docenti di scuola secondaria interessati.

La trattazione è semplice e scorrevole, accessibile a chiunque abbia conoscenze di base di chimica e fisica, ma nello stesso tempo rigorosa; il campo di utilizzo e le ricadute sulla vita di tutti i giorni motivano l’interesse per i diversi materiali, di cui poi vengono presentati i principi fisici e chimici di funzionamento. Nel caso di strutture che coinvolgono più materiali, per esempio i già citati touch screen, si presentano le proprietà dei diversi materiali costituenti e se ne discute il ruolo nella struttura.

Il testo, per la sua semplicità e per il suo rigore, fornisce spunti e materiale utile per la preparazione di tesine o elaborati nel corso dell’ultimo anno di scuola superiore.

Un’ultima considerazione. Beverina nelle conclusioni mette in evidenza la caratteristica distintiva della Scienza dei Materiali: è «una disciplina sincretica, che accoglie la realtà esterna non nei suoi particolari ma nel suo insieme, globalmente. […] Non bastano i concetti della fisica dello stato solido, né i processi di sintesi della chimica e di caratterizzazione della spettroscopia. Un materiale è ciò che risponde a uno scopo, a un criterio di progettazione che deve essere tradotto tramite opportune relazioni struttura-proprietà in un modello predittivo. Seguire l’intero processo significa capire l’esigenza […], tradurla in una funzione che a sua volta identifica una struttura. Questa stessa deve potere essere realizzata e quindi testata. […] Lo scienziato dei materiali è diverso dal chimico, dal fisico e dall’ingegnere principalmente nell’essere in grado di sviluppare una visione di insieme, sincretica appunto […] sviluppa un linguaggio trasversale che gli permette di dialogare con tutte le discipline classiche, comunque necessarie al completamento della filiera che va dall’esigenza alla industrializzazione del prodotto finito». È un percorso conoscitivo e metodologico ricco e interessante, troppo spesso ignorato dagli studenti nel momento in cui operano la scelta del corso di studi al termine della scuola superiore.

 

Luca Beverina

Futuro materiale

Il Mulino, Bologna 2020

Pagine 171        euro 12,00

(Recensione di Mario Guzzi)







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