SINDONE/ Al via la scuola sul più eloquente “testimone muto”

- int. Rafael Pascual

Inizia domani presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma il corso di studi che porterà al Diploma di specializzazione in Studi Sindonici. Ce ne parla RAFAEL PASCUAL

Sindone_PapaR400 Benedetto XVI in adorazione dinanzi alla Sindone (Foto Ansa)

Inizia domani presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma il corso di studi che porterà al Diploma di specializzazione in Studi Sindonici, una novità assoluta nel panorama universitario. Il Diploma, promosso dall’Istituto Scienza e Fede dell’Ateneo romano in collaborazione con il Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, ha la durata di un anno ed è diviso in due semestri: il programma è coordinato da Maria Chiara Petrosillo sotto la guida di un Comitato scientifico composto da Gianfranco Berbenni, Bruno Barberis, Gian Maria Zaccone, Héctor Guerra, Rafael Pascual, Nello Balossino. Sulle ragioni e gli scopi dell’iniziativa, ilsussidiario.net ha intervistato il Direttore dell’Istituto Scienza e Fede, padre Rafael Pascual.

Da dove è nata l’idea e l’esigenza di lanciare un diploma di specializzazione in Studi Sindonici?

L’idea di fare un Diploma è sorta dal fatto che abbiamo visto che non esiste un programma del genere. È vero che ci sono tante diverse iniziative per far conoscere la Sindone con diverse modalità e da diversi punti di vista, attraverso conferenze, congressi, tavole rotonde, ma mancava uno studio organico e sistematico di questo soggetto così importante per i nostri giorni. Così abbiamo pensato di coprire il vuoto con questo programma che vuole offrire sia una visione d’insieme, sia uno studio più approfondito sugli aspetti più importanti degli studi sindonici. D’altra parte, crediamo che ci sia un grande interesse su questi argomenti. Infatti, gli oltre due milioni di pellegrini che l’anno scorso, in occasione dell’ostensione, sono sfilati dinanzi al telo sindonico, sono il segno che la Sindone suscita nel cuore di molti un interesse straordinario. Il nostro Diploma, novità assoluta nel panorama universitario, vuol dar l’opportunità di impossessarsi degli strumenti necessari per uno studio approfondito e scientifico sulla Sindone. L’uomo della Sindone, mutuando le parole di Giovanni Paolo II, è un “testimone muto, ma nello stesso tempo sorprendentemente eloquente”, che parla a chiunque gli si accosti.

A chi si rivolge e come è organizzato il corso?

Si rivolge sia a ecclesiastici che a laici, sia a professori e ricercatori che a giornalisti e comunicatori, sia a insegnanti di religione e agenti di pastorale che a catechisti, e in genere a coloro che vogliono approfondire, con un approccio interdisciplinare, il vasto e ricco ambito degli studi sindonici. Il corso ha la durata di un anno ed è diviso in due semestri. Oltre i quattro corsi principali, cioè la scienza e la teologia di fronte alla Sindone, storia della Sindone, la teologia e la spiritualità della Sindone, la ricerca scientifica sulla Sindone, si offre una serie di conferenze di esperti di sindonologia su argomenti più specifici. Da quest’anno è possibile anche seguire l’intero corso a distanza via internet, attraverso un link che sarà fornito ogni settimana agli studenti iscritti in questa modalità.

 

Gli studi sindonici sono tipicamente interdisciplinari: cosa vuol dire più precisamente interdisciplinarità nel caso della Sindone?

 

La Sindone per sua stessa natura si presta a un’indagine interdisciplinare, in quanto oggetto di studio di numerose scienze. L’esegesi biblica, la pastorale e la spiritualità, la storia, l’arte, l’archeologia, la medicina, la fisica, la chimica, l’informatica, la biologia, la botanica, ecc. sono “provocate” dalla complessità del telo sindonico. Le ricerche sono vastissime e il nostro intento è quello di proporre un percorso di studi che risponda, scientificamente, a questa “provocazione all’intelligenza”, secondo la ben nota espressione di Giovanni Paolo II in occasione dell’ostensione del 1998.

 

Il Papa ha parlato della Sindone come di “un’icona scritta col sangue”: come si riflette questa idea nell’impostazione del corso?

 

Questa domanda mi permette di “scendere in campo”, per così dire. Su queste parole del Papa sono state fatte diverse letture. Da una parte si è sottolineato che il Papa parla di “icona” e non di “reliquia”. Alcuni vedono in questo una messa in dubbio della sua autenticità. Ma lo stesso Papa, in un documento successivo, non ha avuto problemi a riferirsi alla Sindone come reliquia. Mi riferisco al secondo volume del suo libro Gesù di Nazaret, a pagina 254 dell’edizione italiana. Si obietterà che non intendeva fare un uso “tecnico” della parola “reliquia” in questo testo, ma lo stesso si potrebbe dire riguardo all’uso di “icona” nell’omelia a Torino nella sua visita dell’anno scorso. Infatti, la parola “icona” vuol dire precisamente “immagine”, e non di per sé “dipinto”. Si sa infatti che la Sindone non è un dipinto. Almeno così hanno stabilito gli scienziati che hanno lavorato direttamente sulla Sindone negli studi del 1978 con le più moderne tecnologie allora a disposizione. È chiaro, d’altra parte, il fatto che oltre le macchie di sangue, evidentissime sul telo sindonico, c’è proprio un’immagine, la cui origine non si è ancora in grado di spiegare, malgrado le diverse ipotesi proposte fino adesso.

 

L’analisi scientifica, come può essere rispettosa della natura singolare dell’ “oggetto Sindone” e non ridurne il messaggio entro la freddezza asettica dei dati quantitativi?

Per quanto detto prima, a mio avviso, il Papa nelle sue parole intende dire che sulla Sindone abbiamo l’immagine, suggellata dal sangue, di Gesù nella Sua passione, del suo vero corpo martoriato e offerto per noi. Bisogna quindi trattare la Sindone con sommo rispetto, proprio come una reliquia, anzi, come la reliquia per eccellenza. Per questo sicuramente gli studi scientifici, che molti auspicano si possano riprendere in un prossimo futuro, dovranno tenere conto di questa particolarità e “sensibilità” dell’oggetto studiato.

 

Quali sono le ultime novità rilevanti negli studi sindonici e come entreranno nel programma accademico del diploma?

 

Alcune delle ultime novità riguardano gli studi e i dibattiti sulla questione della storia della Sindone, dei cosiddetti “anni perduti”, con le ipotesi e contro-ipotesi di recenti pubblicazioni che si riferiscono a questi argomenti, così come altri studi e ipotesi sulla formazione e sulle caratteristiche straordinarie dell’immagine della Sindone, come il suo carattere tridimensionale, per fare qualche esempio. Altre le ascolteremo “in diretta” dai protagonisti che stanno continuando gli studi sindonici da diverse prospettive. Ma ci sono altri aspetti, di solito dimenticati, che bisogna approfondire di più, come quello teologico, pastorale e spirituale. Nel Diploma non si trascureranno questi approcci, fondamentali di fronte alla nuova evangelizzazione che ci spetta portare avanti anche con l’aiuto di questo dono prezioso che il Signore ci ha voluto lasciare come segno e testamento del Suo amore per noi.

 

(a cura di Mario Gargantini)





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