SPAZIO/ Continua il viaggio della sonda Cassini tra le lune di Saturno
La sonda della missione Cassini continua il suo viaggio e nei prossimi giorni passerà a meno di 100 chilometri da Dione, una delle lune di Saturno, per poi sorvolare un’altra luna, Titano

La sonda della missione Cassini, nata dalla cooperazione di Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), continua il suo viaggio e nei prossimi due giorni passerà a meno di 100 chilometri da Dione, una delle lune di Saturno, per poi sorvolare un’altra luna dello stesso pianeta, Titano. Una volta effettuati questi spostamenti, la sonda inviata fornirà agli esperti tutti i dati necessari che dopo essere stati studiati potranno far capire se queste lune mostrano segnali che confermino dell’attività interna: passando infatti così vicino alla luna, la sonda Cassini e i suoi strumenti a bordo potranno misurare le variazioni del campo gravitazionale della piccola luna di Dione e cercheranno eventuali emissioni di calore lungo le fratture della sua superficie. Dopo aver fatto questo, la stessa sonda continuerà il proprio viaggio andando a incontrare l’altra luna, Titano, considerato uno dei corpi celesti più interessanti del Sistema Solare, in quanto coperto da uno spesso strato di ghiaccio, e per la presenza di un’atmosfera e di un’attività interna. Il 13 dicembre alle 21 e 11, ora italiana, la sonda Cassini passerà a 3.660 chilometri dalla superficie di Titano e si cercherà di capire l’influenza dei venti sulla sua atmosfera. Con lo spettrometro a infrarossi poi, gli studi si concentreranno principalmente su una zona desertica equatoriale già studiata l’anno scorso, quando durante un altro passaggio la sonda aveva registrato interessanti e rapidi cambiamenti della superficie, causati probabilmente dalle violente precipitazioni. Il primo luglio 2004 la sonda Cassini, che prende il nome dall’astronomo italiano Gian Domenico Cassini, vissuto alla fine del 1600, fu la prima ad entrare nell’orbita di Saturno, e il 25 dicembre 2004 la sonda Huygens si è diretta proprio verso Titano dopo essersi staccata dalla nave madre. Neanche un mese dopo, la stessa sonda Huygens è scesa nell’atmosfera del satellite, raccogliendo così importanti dati sull’atmosfera, numerose immagini della superficie e rumori dall’ambiente circostante.
La Huygens è una sonda secondaria, montata all’interno dell’orbiter e prende il nome dall’astronomo olandese del XVII secolo Christiaan Huygens, che scoprì proprio Titano grazie all’aiuto del suo telescopio.
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