Problemi per gli amanti dell’abbronzatura a ogni costo. I lettini solari e le lampade abbronzanti sono il tema di un nuovo decreto che impone una regolamentazione severa. Si tratta di un decreto legislativo sulle apparecchiature elettromeccaniche per uso estetico. Innanzi tutto il divieto ai minori di 18 anni.
Secondo il legislatore, questo tipo di abbronzatura artificiale infatti è assai dannosa e pericolosa: se non si rispettano precise caratteristiche di sicurezza l’esercizio viene proibito del tutto. Le caratteristiche sono esplicate in una delle schede tecnico informative contenute nel decreto. Vietati ad esempio gli apparecchi anti cellulite (la tecnica della cavitazione) e per il foto ringiovanimento a luce pulsata. Ma poi ci sono anche i lettini, quelli che sono usati in maggior numero dai fruitori dei centri di abbronzatura e di estetica. Il fatto è che l’abbronzatura artificiale è pericolosa e dannosa. L’esposizione alle radiazioni ultraviolette (Uv) porta in parecchi casi a un invecchiamento prematuro della cute e favorisce l’aumento del rischio di sviluppo di tumori cutanei. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nel 2009 ha classificato questi dispositivi come cancerogeni per l’uomo e l’Organizzazione mondiale della Sanità ne ha sconsigliato l’uso alla popolazione generale. Il nuovo decreto italiano li vieta comunque ai minori di 18 anni. Vietata anche alle donne in stato di gravidanza, alle persone che soffrono di neoplasie acute e alle persone che non si abbronzano o che si scottano facilmente al sole.
Attenzione poi agli occhi. Il decreto dice testualmente: «L’occhio non protetto può sviluppare un’infiammazione superficiale. Bisogna dunque prendere la precauzione di usare sempre occhiali protettivi con caratteristiche idonee che devono essere messe a disposizione dei clienti. Rimuovere ogni tipo di prodotto cosmetico e non applicare creme protettive. Prima del trattamento informare il cliente sugli effetti nocivi dell’esposizione».
Le persone con elevato numero di nei sono sconsigliate dall’eseguire pratiche abbronzanti così come coloro che tendono a sviluppare lentiggini. E’ sconsigliato prendere il sole nelle 48 ore successive a una seduta abbronzante artificiale, fare almeno due giorni di intervallo tra una seduta e l’altra. Il 16 maggio una giornata nazionale di sensibilizzazione sul tema della pericolosità di questo tipo di pratiche, il Euromelanoma Day organizzata dalla Sidemast. Ketty Peris, direttore della clinica dermatologica universitaria dell’Aquila non fa distinzioni: «Le lampade fanno male a tutti, non dovrebbero essere usate. Scottano e non abbronzano e aumentano il rischio di melanoma, anche se non c’è predisposizione familiare. La ricerca della tintarella artificiale è dannosa e insensata».