Nel nostro cielo è nata una supernova ed ha il nome di “PTF11kly”. Volendo essere più precisi questa stella, nata dall’esplosione di nana bianca, cioè una stella grande quasi come il nostro Sole, è nata circa ventuno milioni di anni fa, ma la luce è arrivata fino alla Terra solo ora.
La supernova è stata osservata da un gruppo di astronomi attraverso l’utilizzo di un sistema robotizzato per le osservazioni astronomiche, il “Palomar Transient Factory”, che si trova nell’osservatorio astronomico di Monte Palomar, in California. L’avvistamento è avvenuto nella galassia M 101, detta anche “girandola” per la perfetta forma a spirale che la contraddistingue, che si trova a circa 21 milioni di anni luce da noi verso la costellazione dell’Orsa Maggiore. Appena osservata dal sistema robotizzato, i dati sono stati inviati ai computer del National Energy Research Scientific Computing Center, che li ha elaborati e analizzati. Venuti a conoscenza della incredibile notizia, si sono attivati tutti gli altri grandi telescopi terrestri, come il Keck alle Hawaii o il Lick Observatory in California, o il telescopio spaziale Hubble, per poter documentare anche loro l’evento. La “PTF11kly” è la supernova di questo tipo più vicina osservata negli ultimi 40 anni e il fatto di averla individuata così presto permette di poter effettuare approfondite ricerche su questo tipo di esplosioni stellari di cui ancora non si conosce tutto. Soprattutto si potranno chiarire i tanti cambiamenti che una supernova subisce in questa prima fase prima d’ora mai vista, cioè quando gli strati più esterni della stella che sta per esplodere emettono la maggior parte della luce. Mark Sullivan, membro del team impegnato nella osservazione e della Oxford University, commenta: “Era lo scoppio davvero molto raro di una supernova molto particolare. Appartiene ad una famiglia utilizzata per misurare l’espansione dell’Universo”. Questa stella appartiene infatti alle supernove di tipo Ia che, a differenza degli altri tipi che nascono dall’improvviso collasso di stelle massicce, hanno origine da stelle nane bianche che appartengono a sistemi binari che superano il limite di massa di stabilità dopo aver preso materia dalla stella compagna.
Al di sopra di questo livello, ecco l’esplosione, che può raggiungere livelli di luminosità molto elevati. La supernova “PFT11kly” sarà visibile soprattutto verso l’inizio di settembre, quando il valore della magnitudine sarà compreso tra nove e dieci: in quel momento potremmo ammirare la supernova semplicemente con telescopio o addirittura con binocolo. Commenta lo straordinario evento anche Andrew Howell dell’Università di California a santa Barbara: “Cogliere un evento simile nelle sue prime ore è straordinario perché riusciamo a scorgere ancora pezzi di materia prima dell’esplosione. Ho studiato tante supernove ma non ho mai incontrato niente di simile. Quindi indagandola riusciremo a trovare spiegazioni finora impossibili”. Una supernova di tipo Ia, come la “PFT11kly”, è una tipologia di supernova che, come detto, nasce dall’esplosione di una nana bianca. Una nana bianca è ciò che resta di una stella che ha completato il suo ciclo vitale e al cui interno la fusione nucleare è già terminata.
Nonostante questo, la normali nane bianche sono in grado di far continuare queste reazioni di fusione, che possono rilasciare grandi quantità di energia, ma solo se le loro temperature salgono a sufficienza. La massa massima che può essere sopportata dalla pressione degenerativa degli elettroni è di circa 1,44 masse solari, il cosiddetto limite di Chandrasekhar, attorno al quale le nane bianche rischiano di collassare. Come detto in precedenza, se la nana bianca aumenta la sua massa “risucchiandola” a una stella compagna, sembra che il suo nucleo possa raggiungere la temperatura adatta per la fusione del carbonio. La detonazione del carbonio avviene solo se la nana bianca si trova all’interno di un sistema binario in cui le due componenti siano sufficientemente vicine da consentire alla stella degenere di attrarre gli strati più esterni della stella compagna. Se la nana bianca riesce ad acquisire dalla compagna una quantità di materia sufficiente, la pressione interna e la temperatura della nana degenere aumentano fino a produrre la fusione nucleare del carbonio nel centro della nana. E come già detto, l’ignizione avviene solamente quando la nana bianca possiede una massa pari a 1,44 masse solari.
COME VEDERE LA SUPERNOVA – La supernova raggiungerà il suo massimo splendore tra il 9 e il 12 settembre. Durante questo periodo, sarà possibile vederla attraverso i binocoli o dei piccoli telescopi, ovviamente a patto che il punto di osservazione sia lontano da fonti di inquinamento luminoso e che il cielo sia sereno. Il professor Mark Sullivan della Oxford University ha spiegato nel corso di Today, programma della BBC, che chi osserverà il cielo potrà vedere la supernova dopo il tramonto, appena il cielo si farà scuro. Per individuare la galassia di Pinwheel, nella quale si trova la supernova PTF11kly, occorrerà guardare verso la costellazione dell’Orsa maggiore, conosciuta anche come il Gran Carro, che si trova sopra le vostre teste nel cielo notturno. Fissate il manico del carro (a sinistra nella foto qui a fianco) e tracciate una linea immaginaria tra la seconda e la terza stella che lo compongono. La supernova, di colore tra l’azzurrognolo e il bianco, si troverà un po’ sopra e a sinistra di questa linea. Ciò che vedrete, secondo il professor Sullivan, saranno dei filamenti di luce: si tratta della galassia di Pinwheel. La supernova è proprio sul margine inferiore di questi filamenti.
(Claudio Perlini e Pietro Vernizzi)