Gli appassionati di scienza lo sanno bene e attendono con trepidante attesa i verdetti della prestigiosa e celeberrima Accademia svedese. Come ogni anno, ai primi di ottobre è iniziata l’assegnazione dei Premi Nobel 2013. Il primo, quello per la Medicina e Fisiologia, è andato a due americani e un tedesco per “aver scoperto il meccanismo che regola il trasporto di molecole dentro le cellule” (gli americani James Rothman e Randy Schekman e il tedesco Thomas Südhof). Battuta la concorrenza di Adrian P. Bird, Howard Cedar eAharon Razin, per le loro scoperte fondamentali sulla metilazione del dna e sull’espressione dei geni; di Daniel Klionsky, Noboru Mizushima e Yoshinori Ohsumi per lo studio della funzione fisiologica dell’ autofagia, e Dennis Slamon per l’identificazione dell’ oncogeno HER-2/neu
Oggi, martedì 8 ottobre, è invece la volta del premio per la Fisica, uno dei più attesi. In molti, infatti, danno già per certa la vittoria dei protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, la cosiddetta (e discussa) “particella di Dio”: il prestigioso riconoscimento dovrebbe quindi andare all’inglese Peter Higgs, 84 anni, il “padre” della scoperta, e al belga François Englert, 81 anni, mentre il terzo protagonista, il fisico Robert Brout, è venuto a mancare nel 2011 all’età di 82 anni. Higgs, (appena insignito del PhD honoris causa in fisica teorica delle particelle elementari dalla Sissa di Trieste), è dunque il maggior candidato assieme a Englert per la previsione dell’esistenza dell’omonimo bosone, scoperto l’anno scorso dall’equipe di Lhc. Altri nomi caldi sono Hideo Hosono, per la scoperta di superconduttori basati sul ferro, e Geoffrey Marcy,Michael Mayor e Didier Queloz per la scoperta di pianeti extrasolari.
Da recenti indiscrezioni emerge inoltre che potrebbe anche essere il Cern nel suo complesso a ricevere il Nobel per la Fisica 2013. L’attesa è ovviamente altissima anche in Italia, visto che alla scoperta del bosone ha partecipato attivamente anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). I ricercatori a capo degli esperimenti sono in particolare Guido Tonelli e Fabiola Gianotti. “Crediamo tutti che nulla al mondo possa togliere il premio a Peter Higgs”, ha detto Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, il quale ha confermato che “la comunità scientifica lo dà per scontato, anche se la prudenza è d’obbligo”. “Sarà un grande riconoscimento anche per l’Italia – ha concluso Ferroni – Ci abbiamo messo tanto e la scoperta è avvenuta in quel periodo magico nel quale degli italiani.
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