Interrompere una gravidanza aumenta notevolmente il rischio di cancro al seno. E’ quanto emerge da un recente studio cinese condotto dal team di ricercatori guidati da Yubei Huang del Dipartimento di epidemiologia e biostatistica della clinica oncologica dell’Università di Tianjin: “L’aborto indotto – si legge – è significativamente associato ad un aumentato rischio di cancro al seno tra le donne”. Non è un caso che tale ricerca sia stata effettuata in Cina, dove l’introduzione della rigida politica del figlio unico ha inevitabilmente portato a numerosi aborti forzati, a qualsiasi mese della gravidanza. Quest’ultimo studio è in realtà una metanalisi, cioè una revisione di una serie di studi precedenti sullo stesso argomento: ne sono stati presi in esame 36 in quattordici province cinesi, ed è emerso che un aborto indotto aumenta del 44% il rischio di cancro al seno, mentre con due o tre interruzioni di gravidanza lo stesso rischio aumenta rispettivamente fino al 76 e all’89%. Alle stesse conclusioni era arrivato nel 1996 Joel Brind, professore di endocrinologia al Baruch College della City University di New York, secondo cui in caso di aborto il rischio di cancro al seno aumenta del 30%.