Dopo un “sonno” durato circa due anni e un viaggio iniziato nel marzo del 2004, la sonda “Rosetta” dell’Agenzia spaziale europea (Esa) sta per risvegliarsi per fare la storia dell’esplorazione spaziale. Il veicolo si sta infatti avvicinando alla cometa Churyumov-Gerasimenko, a circa 430 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, dove atterrerà nel novembre prossimo. Una volta sulla superficie della cometa, la sonda trapanerà il nucleo fino a venti centimetri di profondità per analizzarne i frammenti: “In tutta la missione la presenza dell’Italia è importantissima – ha spiegato a TM News Amalia Ercoli Finzi, la scienziata del Politecnico di Milano che ha ideato lo strumento per trapanare la cometa. – L’Italia ha concepito e finanziato diversi strumenti ma quello che scende sulla cometa è uno solo: l’Sd2 realizzato dal Politecnico di Milano e da Selex-Galileo e concepito per entrare nel cuore della cometa”.