Un nuovo studio ha dimostrato che associare l’odore del pesce marcio a quello delle sigarette fa smettere di fumare o quantomeno fa ridurre il consumo di “bionde”. L’esperimento porta la firma del Weizmann Institute of Science di Israele ed è stato pubblicato sul “Journal of Neuroscience. In pratica lo studio si basa sul riflesso condizionato pavloviano e l’apprendimento subliminale. L’obiettivo dell’esperimento era quello di associare la sigaretta ad un odore sgradevole, sfruttando l’apprendimento subliminale durante il sonno, riuscendo a condizionare i 66 volontari fumatori che avevano voglia di togliersi il vizio. Così un terzo dei fumatori sono stati sottoposti all’odore di pesce marcio e di sigaretta durante la fase non REM del riposo. Da qui ne è derivato una modifica della respirazione in concomitanza con la puzza percepita, insomma da interpretare come un fastidio. Il risultato è stato che i volontari hanno ridotto il numero di bionde ma senza smettere, ma si tratta pur sempre di un risultato interessante. In sostanza nel cervello dei volontari si è creata un’associazione. (Serena Marotta)