Un nuovo studio portato avanti presso l’Università medica NorthShore negli Stati Uniti riaprirà il dibattito sulla natura dell’omosessualità, per molti frutto di una scelta precisa, per altri invece insita nella natura di una persona sin dalla nascita. Secondo questa nuova ricerca, pubblicata dalla rivista Psychologial Medicine, verrebbe provato che l’omosessualità è una predisposizione. I ricercatori hanno infatti studiato centinaia di coppie di fratelli, alcuni dei quali erano gemelli non identici, in tutto 409 coppie di fratelli omosessuali. Si tratta dello studio più grande dal punto di vista numerico fino a oggi compiuto: sono state individuate due aree in cui si crede esista un collegamento genetico per quanto riguarda l’omosessualità negli uomini. I collegamenti genomici sono stati trovati sul cromosoma 8 e il cromosoma Xq28. Ma in passato queste aree erano in realtà già state studiate rivelando in quei casi risultati contrastanti. Alan Saunders, responsabile della ricerca, si dice però convinto che il suo studio contrasta e nega l’idea che l’orientamento sessuale sia una scelta. Altri studiosi si dicono però scettici: si tratterebbe di dati statisticamente troppo deboli per dimostrare che esista un link genetico, uno studio definito interessante ma in nessun modo definitivo.