Donne, persone di alta cultura, divorziati e ricchi sono il maggior numero di coloro che scelgono di morire con il suicidio assistito. Lo dice un nuovo studio fatto in Svizzera, sede di famose cliniche come Dignitas per la dolce morte frequentate da gente che viene da tutto il mondo, in quanto la Svizzera è uno dei pochi paesi dove l’eutanasia è legale. Lo studio rivela anche che circa il 16% di coloro che si sottopongono a eutanasia, nei documenti previsti non dichiara alcun motivo per cui decide di lasciarsi motivo. Questo dato, viene detto, indica che un numero sempre crescente di persone si uccide non perché gravemente malato, ma semplicemente perché “stanco di vivere”. La ricerca è consultabile online sul sito dell’International Journal of Epidemiology e dichiara anche che il suicidio assistito è maggiormente in comune fra donne, divorziati, persone che vivono da sole, altamente istruite, non credenti e comunque di zone economicamente benestanti. I dati sono stati tratti da 1301 casi di suicidio assistito compiuti tra il 2003 e il 2008: nell’84% dei casi i certificati dichiarano almeno un motivo per cui si è scelti di lasciarsi morire. Dal punto di vista dell’età, la maggior parte dei casi è compresa tra i 25 e i 64 anni e si tratta di persone malate di tumore, il 57%, seguiti nel 21% ddei casi da persone con malattie nervose. Undici persone hanno dichiarato problemi caratteriali e tre persone problemi mentali.