Una opinione destinata a sollevare polemiche, quella di un medico inglese, Richard Smith, ex direttore del British Medical Journal. Secondo lui il cancro è la morte migliore che una persona possa avere. Permetterebbe infatti di prepararsi con tempo a dire addio ai propri cari e quindi sarebbe una morte migliore di quella improvvisa o di quella per demenza mentale, una morte questa lunga e lenta e devstante perché fa perdere ogni rapporto con se stessi. Con un tumore, ha scritto sul suo blog, “si può dire addio, riflettere sulla vita, lasciare ultimi messaggi, forse visitare luoghi speciali per l’ultima volta, ascoltare brani musicali preferiti, leggere poesie amate e prepararsi, in base alle proprie convinzioni, per incontrare il tuo creatore o godere dell’eterno oblio”. Dunque, aggiunge, basta sprecare miliardi in studi e ricerche per guarire questa malattia. Smith ammette che questa sua opinione possa essere una idea romantica della morte, ma è “realizzabile con amore, morfina e whisky”. La morte improvvisa, quella che molte persone preferirebbero, spiega, è invece causa di grande sofferenza per i familiari. Chissà cosa ne pensano i malati di cancro di questa idea…