A pochi giorni dall’inizio della Conferenza delle Parti (COP21) di Parigi, che potrebbe ridisegnare il quadro degli accordi internazionali sul clima e segnare un passo avanti decisivo nell’affronto dei cambiamenti climatici, tutto ciò che riguarda la gestione dell’ambiente e la sua tutela acquista un rilievo particolare. Come è accaduto ieri a Lecce, dove si è svolto il workshop finale del progetto Ofidia “Rischio incendi: scienza, innovazione, strumenti per la prevenzione al servizio di decisori politici e della società”, coinvolgendo rappresentanti istituzionali, referenti della Regione e della Protezione Civile, rappresentanti della società civile, del mondo imprenditoriale e dell’opinione pubblica le cui attività sono interessate al tema della prevenzione e della previsione dei rischi connessi agli incendi boschivi.
Non è difficile vedere il duplice nesso tra la cambiamento climatico e tutela delle zone verdi, delle aree forestali e dei boschi: da un lato la presenza dei polmoni verdi sul territorio contribuisce a equilibrare i cicli atmosferici, dall’altro gli studi per meglio conoscere i meccanismi climatici possono fornire utili indicazioni anche per l’opera di prevenzione e previsione dei fenomeni incendiari.
Ecco allora l’interesse per un progetto come Ofidia (Operational FIre Danger preventIon plAtform), partito nel 2013 con durata triennale e promosso dal European Territorial Cooperation Programme Greece-Italy con l’obiettivo principale di realizzare un’infrastruttura operativa transnazionale di prevenzione ai pericoli di incendio in grado di aumentare l’abilità degli partner regionali nel rilevare e combattere gli incendi boschivi. Per il raggiungimento di tali obiettivi è stato creato un consorzio comprendente due istituti di ricerca – il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC, Italia) e l’Università di Ioannina (UI, Grecia) – e tre stakeholder: DAFD (Decentralized Administration of Epirus-Western Macedonia, Forest Directorate, Grecia), Provincia di Lecce (LE) e Città Metropolitana di Bari (BA).
Il progetto mirava a costruire una infrastrutture operativo transfrontaliera per la prevenzione del pericolo incendi che consentisse agli attori regionali dell’Epiro e della Puglia di individuare e combattere gli incendi attraverso il pattugliamento più efficace, il monitoraggio ambientale, la modellazione meteorologica, la previsione di pericolo di incendio e l’accesso automatizzato ai relativi dati storici.
Ofidia ha cercato di migliorare la capacità operativa di previsione, prevenzione e lotta agli incendi forestali attuando una serie di attività e mettendo in campo strumenti avanzati frutto di ricerca scientifica e innovazione tecnologica. Li possiamo raggruppare in quattro aree: l’installazione e il funzionamento di apparecchiature hardware per il monitoraggio meteorologico automatico e il pattugliamento visiva dei boschi; l’installazione e l’esercizio di sale controllo per il coordinamento operativo della prevenzione e lo spegnimento degli incendi; lo sviluppo congiunto dell’infrastruttura IT integrata per la memorizzazione dei dati, la modellazione meteorologica, la previsione dei focolai di incendio, la visualizzazione dei dati storici e previsionali sulle mappe geografiche; la condivisione delle conoscenze delle best practices scientifiche e operative attraverso visite programmate tra le istituzioni di ricerca e gli stakeholder transfrontalieri.
Più in dettaglio, sono sei i Work Packages (WP) sviluppati per raggiungere gli obiettivi predefiniti dal progetto. I primi due riguardano il coordinamento delle attività di informazioni e promozione durante tutti i tre anni del progetto. Un altro è relativo alle rete di Sensori Wireless: ha visto il coinvolgimento di esperti in sensori wifi, tecnologie di internetworking e satellitari e ha comportato l’installazione di nuove stazioni di sensori nelle province di Lecce (con Brindisi) e Bari e l’integrazione con la rete di sensori esistenti nel sito greco. Il WP4 – dati di archivio e Analitica piattaforma
Il WP4 si riferisce alle attività di gestione dei dati, che comprendono sia i dati dei sensori sia quelli che derivano dall’elaborazione dei modelli; uno dei risultati più interessanti di Ofidia è lo sviluppo avvenuto nel corso del progetto di nuovi modelli di archiviazione dati. Il quinto Work Package si è concentrato sulla prevenzione del pericolo di incendi, sull’analisi e la modellazione: i modelli di pericolo di fuoco sono stati valutati nella zona transfrontaliera con approcci statistici. Infine il WP6 ha riguardato le sale operative e gli strumenti di visualizzazione, attraverso l’installazione il collaudo e la validazione dell’ambiente operativo, che risulta composto da sei sale controllo. Questo gruppo era anche responsabile della realizzazione di uno strumento avanzato per le sale di controllo, con il software di controllo e uno spazio di interazione 3D.
Come tutti i progetti che si rispettano, non mancano le ricadute al di là degli obiettivi specifici. Come l’incremento della collaborazione tra le autorità di protezione civile italiane e greche e una più intensa cooperazione scientifica tra istituti di ricerca e le autorità pubbliche dei due Paesi. Inoltre, le previsioni meteo dettagliate di Ofidia saranno rese accessibili alla popolazione della Puglia e dell’Epiro consentendo agli abitanti di queste regioni di pianificare meglio le loro attività e di proteggersi dalle situazioni atmosferiche estreme. Un buon esempio, da segnalare la prossima settimana a Parigi, alla COP21.