I limiti della scienza quasi sono? Bella domanda, direte voi, e altrettanto difficile è la risposta: ma un recente studio di Nature dimostra come tale questione sia urgente quanto mai. Lo studio pubblicato su Nature Communications ha dimostrato, pare, che la fecondazione di una cellula uovo da parte di uno spermatozoo non è l’unica via per la riproduzione. Infatti studiando per mesi presso l’Università di Bath in Regno Unito si è scoperto che si può ottenere una progenie sana inserendo il corredo cromosomico di uno spermatozoo in un embrione modificato, saltando di fatto il passaggio necessario e tradizionale della cellula uovo. È chiaro che tutto questo è stato provato con dei topi in prima battuta, ma la notizia è che sarebbe nata progenie sana e senza particolari problemi. Un figlio senza la madre, in soldoni, è possibile? Sappiamo che è una provocazione, ma la scienza è consapevole a sua volta della provocatoria ipotesi messa a punto? “Il nostro lavoro sfida il dogma secondo cui solo una cellula uovo fecondata da uno spermatozoo possa dare il via alla riproduzione, finora mai smentito da quando gli embriologi osservarono per la prima volta la fecondazione di una cellula uovo di mammifero”, ha commentato il responsabile della scoperta, Anthony Perry. Il frutto di una manipolazione in sostanza, anche se per scopi e motivi scientifici: ma il salto di un passaggio e la per nulla certezza sui risultati applicabili a persone umane, rende lo studio di grande prospetto ma di altrettanto forte polemica. Da un punto di vista etico sicuramente, ma prima di tutto scientifico: si può fare a meno dell’elemento che causa e basa la nascita tecnica e dunque scientifica di ogni vita non solo umana ma animale? E ritorna così la nostra provocazione: può esistere un figlio “senza” madre?