Nasa, Kepler ha scoperto mondi alieni?/ Video diretta streaming: individuato “sosia” del nostro sistema solare

- Silvana Palazzo

Nasa ha scoperto mondi alieni? Video diretta: i risultati del telescopio Kepler, il "cacciatore di pianeti". Le ultime notizie sulla conferenza stampa di oggi, 14 dicembre 2017

energia solare Terra (Pixabay)

L’ultima scoperta fatta dalla Nasa è sorprendente: il telescopio spaziale Kepler ha individuato un nuovo sistema solare formato da otto pianeti, molti dei quali lontani da noi. La scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo del sistema di intelligenza artificiale prodotto da Google, che ha scovato l’ottavo componente del sistema solare elaborando i dati relativi a 35mila possibili pianeti raccolti dal telescopio Kepler. L’annuncio è stato dato in diretta mondiale dalla Nasa e pubblicato sull’Astronomical Journal. Il sistema solare scoperto ora è un piccolo sosia di quello nostro: è formato da otto pianeti che ruotano intorno alla stella Kepler-90, distante 2.545 anni luce da noi. La stella e il suo sistema solare erano già noti, ma la svolta è arrivata quando sono stati individuati due nuovi mondi, usando appunto la tecnologia dell’intelligenza artificiale di Google. Il sistema Kepler-90 non è un candidato particolarmente buono per trovare la vita, ma questa scoperta migliora le possibilità di trovare un penta simile al nostro. Di sicuro ci sono molti più esopianeti di quelli che pensavamo. (agg. di Silvana Palazzo)

SUCCESSI DEL TELESCOPIO E IL RUOLO DI GOOGLE

L’apporto di Google, la possibile scoperta di nuovi esopianeti e la spasmodica attesa in casa Nasa. Tra circa due ore in diretta da New Orleans la conferenza stampa mostrerà gli ultimi risultati di Kepler, non certo i primi: dopo esser stato lanciato nel 2009 ha scoperto nel giro di poco tempo una quantità altissima di pianeti all’esterno del sistema solare, un migliaio circa. Ma soprattuto, prima della missione Kepler, la Nasa non conosceva quanti pianeti fossero comuni oltre il nostro sistema solare: «adesso suppongono che ci sia almeno un pianeta orbitante intorno a ogni stella. Kepler ha concluso la prima missione nel 2012 mentre due anni più tardi ha avviato una nuova estensione della missione battezzata K2, che in sostanza continua la ricerca di esopianeti aggiungendo anche l’analisi di giovani stelle, supernove e altri fenomeni cosmici», spiega il portale di StartupItalia nel presentare la nuova scoperta degli astronauti e fisici americani. 

I NUMERI DA RECORD DI KEPLER

I numeri del telescopio spaziale Kepler sono davvero da record, in attesa di sapere se i suoi dati e studi daranno al pianeta nuove importanti novità e scoperte sul fronte “mondi alieni” e “galassie vicine”. Il telescopio della Nasa ha scoperto finora 4.496 oggetti potenzialmente interessanti, una trentina con caratteristiche simili alla Terra. Questo significa che tali pianeti avrebbero la giusta distanza dalla loro stella, il loro sole, per poter potenzialmente sviluppare vita e forme vitali simili alle nostre. Ma in tutto, sono oltre 2.300 gli esopianeti scovati dalla lunga rilevazione dati del telescopio spaziale: tra questi, il celebre 452-b, il primo esopianeta terrestre situato nella zona abitabile di una stella molto simile al Sole. Più grande della Terra del 60%, le orbita intorno a una distanza paragonabile a quella che separa il nostro pianeta dal Sole. (agg. di Niccolò Magnani)

“17 MILIARDI DI ESOPIANETI COME LA TERRA”

L’attesa è parecchia, il mistero lo è altrettanto visto che la Nasa non si è molto sbottonata sulle nuove scoperte circa i possibili nuovi mondi “simili” alla Terra: la conferenza stampa attorno alle ore 19-19-30 in Italia ci sarà le risposte che cerchiamo, ma nel frattempo possiamo osservare come in questi anni Kepler non è certo la prima volta che “espone” le sue scoperte a loro modo rivoluzionarie. Già solo nell’aprile 2013 il team di Kepler aveva individuato 2740 candidati pianeti e confermato altri 121: ma soprattutto, nel gennaio 2013 un gruppo di astronomi americani dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics aveva raccolto per mesi dei dati e stimato come grazie a Kepler si potesse dire con relativa certezza che «nella Via Lattea risiedano almeno 17 miliardi di esopianeti simili alla Terra». Tra mondi alieni e possibili altre scoperte, è ancora questo fantastico telescopio a rendere possibile tutto questo: per di più, questa volta con l’aiuto prezioso di Google che si affaccia per la prima volta con prepotenza sulla scena scientifica e astronomica mondiale. (agg. di Niccolò Magnani)

SCOPERTI NUOVI MONDI ALIENI?

Una conferenza stampa è stata convocata per oggi, giovedì 14 dicembre 2017, alle 19 (ora italiana) dalla NASA. L’evento è stato definito eccezionale perché è atteso l’annuncio della nuova scoperta realizzata dal telescopio spaziale Kepler, il cosiddetto “cacciatore di pianeti” che dal 2009 è a caccia di mondi alieni. Non è stato rivelato molto sul contento della conferenza, ma ciò che è certo è che la scoperta riguarda nuovi esopianeti, cioè quei mondi più o meno della dimensione della Terra che orbitano attorno alla loro stella e che potrebbero ospitare la vita. L’agenzia spaziale americana, che trasmetterà in diretta la conferenza stampa, ha fatto sapere che la scoperta è avvenuta grazia all’aiuto dell’intelligenza artificiale di Google, che ha permesso di analizzare i dati inviati dal telescopio al nostro pianeta. Saranno quattro ingegneri e scienziati a spiegare la ricerca in conferenza stampa: Paul Hertz, direttore dell’Astrophysics division al quartier generale NASA di Washington, Jessie Dotson, scienziata specializzata nella missione di Kepler presso l’Ames Research Center NASA a Moffett Field, Christopher Shallue, senior software engineer presso Google e Andrew Vanderburg, astronomo della NASA.

MONDI ALIENI, OGGI DIRETTA CONFERENZA STAMPA NASA

La ricerca di vita extraterrestre è un argomento da sempre affascinante, ma da tempo la NASA ci ha abituato ad annunci di scoperte che poi non si sono rivelate così eccezionali. «Qui la cosa suggestiva e la presenza di Google, ma di suo la cosa non ha presenta particolari novità. Anche se questo non toglie che si possa trattare di una scoperta interessante», ha dichiarato Stefano Corvino, primo ricercatore dell’Osservatorio di Brera, ai microfoni del Messaggero. L’astrofisico dell’Inaf ha spiegato che in questo settore ci si trova a maneggiare grandi quantità di dati, i big data, quindi l’uso di strumenti avanzati di analisi diventa sempre più comune. Per un’accurata ricerca e per avere risposte certe riguardo all’eventuale presenza di atmosfera servono però strumenti più potenti di quelli in dotazione di Kepler. Per questo nell’ottobre dell’anno prossimo verrà lanciato il telescopio spaziale James Webb, di quasi sette metri di diametro. La conferenza stampa può essere seguita in diretta streaming video attraverso il canale ufficiale della Nasa.







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