Sicuramente lo studio sul sonno non può essere considerato come un vero e proprio vangelo, anche perché le dinamiche che seguono le relazioni tra sonno e funzioni cognitive sono davvero molto complicate. C’è poi di fatto una contraddizione perché il sonno indebolisce le associazioni considerate deboli per cercare di fare spazio a cose nuove. Gli effetti possono portare quindi all’effetto opposto. Sicuramente dormire e riposare può portare a far rigenerare il cervello e quindi è evidente che le cose non si possono tracciare in una strada univoca. L’importante sarebbe a questo punto comunque evitare a prescindere i litigi e se proprio dovesse capitare allora si deve cercare la via per riuscire ad archiviare tutto e a seppellirlo di fronte a un chiarimento. Una cosa che sembra scontata potrebbe portare ovviamente a delle ripercussioni non indifferenti.
UNO STUDIO DA NATURE COMMUNICATIONS
È stato pubblicato uno studio sulla rivista Nature Communications che ha confermato il fatto che il sonno da solo non porta sempre consiglio. Quando ci addormentiamo infatti il cervello non entra in pausa ma continua a lavorare anche se in maniera molto diversa rispetto a quando siamo svegli. Durante il sonno il nostro cervello cerca di riorganizzare in maniera pratica i dati raccolti e pare che le memorie negative si rafforzano in maniera decisiva. Per questo sembra che andare a letto senza aver fatto pace è una cosa davvero sbagliata perché le brutte esperienze il giorno dopo, avendo dormito, diventa ancora più complicato. Gli studi sono stati condotti da Liu che ha lasciato l’Università di Pechino per approdare all’University College di Londra. 73 studenti hanno studiato delle coppie di immagini composte da scene di facce neutre e altre drammatiche. Si è chiesto poi loro di cercare di non associare le immagini imparate. Pare che dormirci sopra fa diminuire le probabilità di cancellare un ricordo negativo. La risonanza magnetica funzionale sottolinea come le nuove memorie della notte si consolidano andando a confluire nella corteccia cerebrale.