Sicuramente la notizia legata ai disturbi mentali e psichici in aumento crea allarmismo e fa capire come servirà agire con attenzione con l’obbligo soprattutto di andare a salvaguardare la salute dei più giovani. Il rapporto del 2016 del Ministero della Salute ci parla di ben 600mila accessi in pronto soccorso con problemi di questo genere. Ma quali sono le patologie per le quali si presentano maggiori persone? Se da un lato gli uomini si presentano più per problemi di schizofrenia, disturbi della personalità e anche per problemi in seguito all’abuso di sostanze. Dall’altra parte invece le donne sono maggiormente legate a problemi legati alla nevrosi, depressione e disturbi di tipo affettivo. Sono diversi i rimedi che possono essere presi in molti di questi casi anche se ci sono dei problemi che non si possono superare nonostante una diagnosi precoce e per le quali ci sono solo dei palliativi. (agg. di Matteo Fantozzi)
AUMENTANO GLI UNDER 25
I numeri contenuti nel Rapporto Salute Mentale reso noto di recente da parte del Ministero della Salute non fotografano certo una emergenza ma comunque danno la possibilità di individuare un fenomeno molto esteso e di fare anche una sorta di “mappa” (per età, sesso, tipologia e distribuzione geografica) delle malattie mentali in Italia. È importante, nell’analizzare i dati contenuti nel suddetto rapporto, tenere conto di un aspetto, ovvero che nonostante si parli di oltre 600mila accessi al Pronto Soccorso nel corso del 2016 (anche se solamente il 13% dei casi si sia concretizzato effettivamente in un ricovero), il dato è “gonfiato” dal fatto che molti, specie i giovanissimi, vi si siano recati anche per dei semplici stati d’ansia. A proposito dello scorporamento dei numeri del Rapporto, si vede come i pazienti che nel 2016 sono entrati per la prima volta in contatto con i Dipartimenti di Salute Mentale del nostro Paese sono stati quasi 350mila; di questi il 54% rappresenta l’universo femminile, mentre a livello anagrafico si nota un ceto invecchiamento della popolazione, dato che la maggior parte dei pazienti era over 45. Ad ogni modo, è interessante anche notare che c’è stato un aumento dei pazienti al di sotto dei 25 anni per ambo i sessi. Infine, una nota: i disturbi schizofrenici, quelli della personalità e derivanti da abuso di sostanze sono maggiori tra gli uomini rispetto alle donne, mentre quelli legati ai disturbi affettivi e nevrotico-depressivi predominano invece tra le seconde. (agg. R. G. Flore)
CIRCA 600MILA ACCESSI, I COSTI DELL’ASSISTENZA
Sindromi nevrotiche, attacchi d’ansia e stati di panico, crisi emotive e disturbi del sonno di origine psicologica sono solo alcuni tra i disturbi psichiatrici che spesso e volentieri portano gli italiani ad intasare i Pronto Soccorso stando all’ultimo Rapporto sulla salute mentale pubblicato dal ministero della Salute. A commentarne le evidenze all’Ansa è stato lo Massimo Cozza, coordinatore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Roma 2, il maggiore d’Italia con circa 1,3 milioni di abitanti. Secondo lo psichiatra, il fatto che “solo il 13,2% degli accessi al Pronto soccorso per patologie psichiatriche esiti in ricovero rafforza la necessità di investire sul territorio ed in particolare nei Dipartimenti di salute mentale”. A detta di Massimo Cozza la questione è dunque anche di natura economica, se è vero che il costo dell’assistenza psichiatrica “è infatti fermo al 3,5% del Fondo Sanitario Nazionale, a fronte del 5% indicato dal Documento delle Regioni del 2001”. (agg. di Dario D’Angelo)
DISTURBI MENTALI E PSICHICI, QUASI 600MILA ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO
Pronto soccorso affollati anche dagli italiani colpiti da disturbi psichiatrici. Lo svela l’ultimo Rapporto sulla salute mentale, pubblicato dal ministero della Salute. Nel 2016 sono state circa 600mila le persone che sono andate al Pronto soccorso per patologie psichiatriche, ma solo in una percentuale ridotta di casi è stato richiesto un ricovero ospedaliero. Nevrosi, stati di ansia e attacchi di panico: sono questi alcuni degli episodi per i quali i Pronto soccorso vengono intasati e che invece vanno trattati in modo più mirato dall’assistenza territoriale. «Va però segnalato che ben 274.363 sono gli accessi nel 2016 per sindromi nevrotiche e somatoformi (47,7%), che avrebbero potuto essere gestite a livello territoriale», ha confermato come riportato dall’Ansa lo psichiatra Massimo Cozza, coordinatore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Roma 2. I risultati del rapporto rappresentano un campanello d’allarme ed evidenzia il bisogno di un potenziamento del territorio, che «dovrebbe avere la capacità di offrire maggiori risposte tempestive evitando al cittadino di doversi recare al Pronto soccorso».
DISTURBI MENTALI E PSICHICI, PRONTO SOCCORSO IN AFFANNO
Dal Rapporto sulla salute mentale 2016 è emerso che gli utenti psichiatrici assistiti invece dai Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) sono stati 807.035. È stato registrato un leggero aumento rispetto al 2015 (777.035). Per quanto riguarda, invece, il personale per assistenza psichiatrica, nel 2016 le unità sono state 31.586, un numero in aumento rispetto al dato 2015 di 29.260 unità (+ 2.326). Per Massimo Cozza, coordinatore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Roma 2 è senza dubbio «un trend positivo, anche se ancora sussiste un’importante carenza». Cozza, come riportato dall’Ansa, cita poi il Progetto Obiettivo Tutela della Salute Mentale 1998-2000, per il quale lo standard dovrebbe essere di almeno un operatore ogni 1500 abitanti. «Essendo pari a 60.656.000 la popolazione italiana al 2016, dovrebbero esserci 40.437 unità. Ne mancano 8.851, un numero ancora troppo alto», ha concluso Cozza.