L’ultima moda di chi ha soldi da sperperare sembra essere quella del test genetico. Cioè scoprire tramite il proprio Dna da dove discendiamo, venendo a sapere che magari per il 20% siamo svedesi, per il 40% siciliani e il rimanente 40 egiziani. Cose così insomma. Pare che le aziende che si occupano di fornire questi test abbiano investito fortune per promuovere la loro attività: nel 2016 una di queste, Ancestry, ha speso ben 109 milioni di dollari in spot televisivi e pubblicità sulla Rete negli Stati Uniti. Ma siccome la pubblicità è l’anima del commercio, il riscontro in termini di guadagno c’è stato: si calcola che nel solo 2017 12 milioni di persone abbiano speso i loro soldi per fare un test genetico. In realtà questi test hanno funzioni più interessanti, permettere ad esempio di rintracciare parenti sconosciuti perduti da tempo, ma anche di avere brutte sorprese che sarebbe stato meglio non conoscere, ad esempio che quello che si credeva il proprio figlio è figlio di qualcun altro.
L’AMARA SCOPERTA
C’è chi ha scoperto di essere adottato dai suoi genitori o chi ha scoperto che la propria sorella era figlia di prime nozze della madre, mentre tutti gli altri fratelli erano nati da un padre diverso, il secondo marito della donna che non aveva mai rivelato di essersi sposata una prima volta. L’ultima storia venuta alla ribalta è quella di un italo-americano, cresciuto e convinto di essere un autentico “stallone italiano” ma dopo aver fatto il test regalatogli dalla moglie a Natale (si può infatti fare tranquillamente a casa propria) ha scoperto che non c’era una singola percentuale di italianità nel suo Dna. Il testo invece ha rivelato che era 100% ebreo. In questo modo è venuta a galla una relazione extraconiugale addirittura della nonna. Non è ancora di moda in Italia, ma presto sicuramente lo sarà: possiamo solo immaginarci quante felici famiglie vedranno rovinato il loro matrimonio…