Sciopero treni 17 maggio 2025: stop nazionale e regionale, fasce garantite 6-9 e 18-21. Disagi in Piemonte, Sardegna, Valle d'Aosta e Genova
Sabato 17 maggio 2025, i trasporti ferroviari italiani saranno paralizzati da uno sciopero nazionale e locale proclamato da diverse sigle sindacali: l’astensione dal lavoro (che coinvolgerà sia il trasporto passeggeri che quello merci) è finalizzata a rinnovare il contratto nazionale autoferrotranvieri, scaduto da oltre cinque anni e le richieste includono aumenti salariali, la riduzione dell’orario settimanale a 35 ore, l’introduzione di buoni pasto, maggiore sicurezza e l’opposizione alla privatizzazione del servizio pubblico.
A questa protesta nazionale si aggiungono agitazioni regionali: in Piemonte e Valle d’Aosta, lo stop durerà ben 23 ore, dalle 3 del 17 maggio alle 2 del 18 maggio, coinvolgendo il personale di Trenitalia addetto alla vendita e all’assistenza, a Genova invece, il trasporto locale sarà fermato per 24 ore, mentre in Sardegna, l’astensione del personale RFI di Cagliari che si terrà dalle 21 del 17 alle 21 del 18 maggio, complicherà notevolmente la circolazione dei treni sull’isola.
Fasce di garanzia e servizi essenziali: come muoversi durante lo sciopero
Nonostante le interruzioni, Trenitalia garantirà i treni essenziali nelle fasce orarie 6-9 e 18-21 pubblicando online l’elenco dei convogli attivi, anche Italo e Trenord si impegneranno a mantenere corse limitate negli stessi orari: le aziende di trasporto invitano i passeggeri a verificare gli aggiornamenti in tempo reale, sconsigliando viaggi non urgenti e suggerendo di optare per soluzioni alternative.
La decisione di concentrare le garanzie nelle fasce di punta risponde alla necessità di tutelare pendolari e studenti, ma non sarà sufficiente a evitare disagi: molti collegamenti intercity e regionali subiranno cancellazioni, mentre il traffico merci vedrà rallentamenti critici con ripercussioni sulla logistica nazionale. I disagi, infatti, riguarderanno soprattutto i viaggiatori che dipendono dai binari per raggiungere luoghi di lavoro, ospedali e aeroporti, trasformando quella che doveva essere una giornata normale in un autentico rompicapo.
Sciopero e pendolari: tra proteste e ripercussioni sulla mobilità
Oltre alle rivendicazioni contrattuali, lo stop rimarca le criticità strutturali del sistema ferroviario italiano con i sindacati che denunciano il sottoorganico cronico e l’aumento del carico di lavoro, aggravato dai tagli agli investimenti, le aziende di trasporto – da parte loro – cercano di minimizzare l’impatto cercando di garantire il normale svolgimento delle corse nelle fasce orarie considerate più vulnerabili: sia Italo che Trenitalia pubblicheranno online l’elenco aggiornato.
Le regioni più colpite, come la Sardegna (già penalizzata dai collegamenti limitati) temono di subire un isolamento prolungato, in Piemonte, invece, si prevedono lunghe code ai caselli autostradali; il governo – interpellato – ribadisce l’urgenza di un accordo contrattuale, ma le trattative sono ancora ferme con il rischio che quest’agitazione segni solo l’inizio d’estate calda sui binari.