Grazie ad un ampio lavoro di analisi condotto dall’Organizzazione nazionale di ginecologia e ostetricia dei Paesi Bassi – citato dal New York Times, ma anche da altre autorevoli fonti con il Guardian – è stato scoperto che nel corso degli ultimi decenni la pratica della donazione di sperma per le fecondazioni in vitro è stata condotta senza alcun tipo di trasparenza e rispetto delle norme governative, al punto che oggi si stima che esistano centinaia di donatori considerabili ‘di massa’ che hanno generato – ovviamene in modo involontario – decine e decine di figli: un vero e proprio problema, che diventa ancora più importante (ma ci torneremo dopo) se si considera il quantitativo di popolazione che risiede nei Paesi Bassi.
Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene ricordare che dall’introduzione legale della pratica delle donazioni di sperma i Paesi Bassi inizialmente non avevano fissato dei reali limiti alle quantità di utilizzo dello sperma di un singolo donatore: la prima legge sul tema è arrivata nel 1992 quando si fissò il limite di 25 usi del materiale genetico donato da un singolo individuo; mentre nel 2018 quello stesso limite è stato rivisto a 12 per ridurre al minimo in rischio di quella che viene chiamata ‘consanguineità involontaria’ dato che al donatore non è dato sapere come, quando e quante volte verrà utilizzato il suo materiale genetico.
Quali sono le conseguenze del problema dei donatori di sperma nei Paesi Bassi: “Rischiamo un futuro di rapporti tra consanguinei”
Al di là delle questo – però – la recente scoperta da parte dell’Associazione ginecologica dei Paesi Bassi ha appurato che negli anni le leggi non sono quasi mai state applicate dalle cliniche che usano il materiale genetico per le inseminazioni artificiale: ad oggi – infatti – si conta che in almeno 85 casi il materiale dei donatori è stato utilizzato più di 25 volte, con pochi altri casi in cui si è arrivati anche ad 80 e un caso (per ora) limite in cui si sarebbero generati più di 100 figli dal materiale di un singolo donatore.
Le conseguenze sono potenzialmente drammatiche perché – dati alla mano – si stima che oggi nei Paesi Bassi vivano almeno 3mila bambini che hanno più di 25 fratellastri e sorellastre: un problema non da poco perché come spiega la fondazione Stichting Donorkind (che aiuta i figli di donatori a rintracciare i loro padri biologici) in futuro quando “inizieranno a frequentare qualcuno dovranno fare u test del DNA” per evitare di generare una prole “con un parente stretto”, aumentando il rischio di “anomalie generiche” tipiche nei rapporti tra “consanguinei”.