Dalle origini dell’esistenza umana sulla terra al processo evolutivo nel corso di milioni di secoli; la ricerca scientifica mette quotidianamente in discussione miriadi di tesi ancora oggetto di mistero e sotto la lente d’ingrandimento e, una scoperta fatta di recente, verte proprio in questa direzione. “Scoperta una stirpe genetica radicata e isolata”, ovvero una popolazione umana del tutto inedita rispetto al quadro delle testimonianze scientifiche e storiche finora rinvenute. Tale svolta è frutto di un tortuoso studio portato avanti – come riporta Il Fatto Quotidiano – dal Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, ente tra i più prestigiosi nel mondo e situato in Germania, precisamente a Lipsia.
Una nuova popolazione umana, sconosciuta prima di oggi; una scoperta che può mettere in discussione anni di convinzioni e teorie. Ci troviamo a Nord del continente africano, qui sarebbero state rinvenute delle mummie di donne vissute circa 7000 mila anni fa e proprio il loro Dna, oggetto di studio, avrebbe fatto emergere questa scoperta tanto clamorosa quanto sensazionale. “Una ricerca che sfida le precedenti ipotesi”, ha affermato Nada Salem in prima linea nelle ricerche e studi condotti in Germania e pubblicati sulla rivista scientifica Nature.
Mummie di Takarkori, Dna radicato e isolato: emerge una popolazione sconosciuta, nuova pagina di preistoria
Ma cosa cambia la scoperta di una popolazione ignota fino ad oggi dal punto di vista genetico, in riferimento a quanto già rilevato dagli studi del settore? In primis, il Dna delle mummie di Takarkori – regione di riferimento in Nord Africa – mette in discussione una parte di storia umana, di preistoria. Un elemento cruciale in tal senso è rappresentato dalla scarsa presenza di una componente genetica ben più nota e che riguarda proprio il periodo storico in questione. Quasi nessuna traccia dell’uomo di Neanderthal (meno dell’1-2%); una circostanza che avvalora ulteriormente la tesi di un particolare isolamento del ceppo genetico in questione.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, nel merito dello studio che ha evidenziato l’esistenza di una popolazione fino ad oggi sconosciuta, saremmo comunque alla presenza di un Dna ancora oggi presente e parte – in particolare – delle popolazioni nordafricane.