Cos’è la scrittura automatica? Se lo chiedono molti dei telespettatori di “Live Non è la D’Urso” che hanno seguito la storia di Franco Gatti e la moglie Stefania. La coppia ha perso il figlio, ma riesce a restare in contatto con lui anche attraverso questo processo di scrittura. Le frasi non arrivano dal pensiero cosciente dello scrittore, ma in uno stato di trance o, se in maniera cosciente, senza però la consapevolezza di quello che si sta scrivendo. Non esistono però prove scientifiche riguardo il fatto che la scrittura automatica permette di trasmettere informazioni oltre a quelle contenute nella mente di chi scrive. Della scrittura automatica ha parlato l’esorcista Don Gabriele Amorth, secondo cui si tratta di un metodo «fai da te» che «al 99,9% non dipendono da spiriti ma dalla creatività del subconscio». Per il celebre esorcista «in realtà uno sta parlando con se stesso e si dice le cose che vorrebbe sentirsi dire per essere rassicurato». Ne parlava nel libro “Le voci dell’Aldilà” di Cesare Biasini Selvaggi. In quell’intervista spiegò anche che «i messaggi sono sempre melliflu, esaltanti, rasserenanti».
SCRITTURA AUTOMATICA COS’È, COSA DICEVA PADRE AMORTH
Il termine “scrittura automatica” fu usato nel 1861 per la prima volta. Allan Kardec, considerato il padre dello spiritismo francese, era convinto che fosse il mezzo più semplice e completo per stabilire relazioni con gli spiriti. Sigmund Freud riteneva che fosse espressione del subconscio, che poteva far emergere conflitti psicologici non risolti o traumi infantili. Di questa idea era anche l’esorcista Don Gabriele Amorth. In “Esorcisti e Psichiatri” scriveva che la scrittura automatica «il più delle volte è il frutto della creatività del subconscio». E questo vuol dire che «uno crede di ricevere messaggi da un defunto, di parlare con la Madonna o con nostro Signore. Invece parla con se stesso». E diceva che è pericoloso: «Gli psicologi sanno bene come uno può crearsi nuove personalità». Inoltre, Padre Amorth metteva in guardia dai rischi in cui si può incappare con la scrittura automatica. «Chi si rivolge a maghi, cartomanti, stregoni; chi partecipa a sedute spiritiche o a sette sataniche; chi si dedica all’occultismo, alla negromanzia (anche sotto forma di scrittura automatica, oggi molto diffusa): tutte queste persone si espongono al rischio (anche se il più delle volte non ne subiscono conseguenze) di ricevere influenze malefiche e la stessa possessione».