La scuola subisce l’effetto del calo demografico: in un anno gli iscritti alle elementari statali sono stati 6 mila in meno. È per questo motivo che le classi sono di un numero sempre più ridotto. A Treviso, come riportato da Avvenire, il prossimo anno scolastico undici istituti non avranno la prima in quanto non arrivano alla soglia minima di quindici alunni. In totale, negli ultimi cinque anni, le classi scomparse sono state 5.599. Il calo nel numero di allievi è del 10,5%. In altri termini, è come se si fosse estinta la popolazione di una città come Messina (240 mila persone).
L’allarme è preoccupante. È possibile infatti che qualche studente si sia iscritto alle scuole paritarie, ma si tratta di pochi casi. La realtà dei fatti è che il fenomeno è coerente con l’andamento delle nascite. I bambini sono sempre meno. È per questo motivo che i dirigenti scolastici si ritrovano a chiamare le famiglie per convincerle a iscrivere i loro figli in un istituto piuttosto che in un altro, così da raggiungere la fatidica soglia dei quindici allievi. Le deroghe sono generalmente concesse soltanto alle piccole scuole di montagna, delle isole o delle aree interne a rischio spopolamento.
Scuola, 6mila iscritti in meno alle elementari in un anno: la proposta di riforma
È un dato di fatto dunque che la scuola debba fare i conti con un numero di iscritti alle elementari sempre più ridotto a causa del calo demografico. A proporre una soluzione alternativa, tuttavia, è stata Cristina Grieco, la presidentessa di Indire, l’Istituto di documentazione, innovazione e ricerca educativa. “Può essere l’occasione per pensare a un nuovo modello di scuola, impiegando in maniera diversa i docenti – senza ridurre il loro numero – e utilizzando meglio spazi e strutture”, ha sottolineato.
“Gli ambiti di intervento possono essere molteplici. Cambiare modello significa anche pensare che la scuola non debba necessariamente essere fatta soltanto la mattina, per dedicare il pomeriggio allo studio solitario, ma che, invece, possa essere rimodulata secondo i criteri della didattica innovativa, più in sintonia con le aspettative degli studenti, che, in questo modo, sarebbero maggiormente motivati”, ha suggerito l’esperta. Sotto l’aspetto organizzativo, “un’iniziativa importante e molto innovativa sarebbe quella di togliere le barriere del gruppo classe per fare recupero degli apprendimenti con gruppi di livello con docenti adeguatamente formati”.