Dicevamo. L’innovazione metodologico didattica, passata al Liceo Sannazaro anche attraverso il “pi greco”, espressione con cui abbiamo indicato il piano di potenziamento dell’area logico-matematica, ha inteso promuovere un circuito di apprendimento orientato all’approccio alle correlazioni, intese nella loro complessità, utilizzando il linguaggio della matematica nella sua specifica connotazione logica. Obiettivo formativo e didattico è stato quello dell’integrazione tra i saperi che, a nostro avviso e non solo, avrebbe dato nuova linfa agli studi classici. E così è stato! Il dibattito, promosso grazie ai processi di ideazione in atto nel liceo tra accademici di area umanistica e quelli di area scientifica, ha rappresentato l’ulteriore passo in avanti rispetto al percorso che si andava definendo.
In sostanza, il linguaggio della logica matematica è un linguaggio formale che consente di gestire enunciati e ragionamenti che coinvolgono i connettivi logici, le relazioni, i quantificatori, il tutto sostenuto dalla relativa simbologia e quindi gli operatori logici connessi all’algebra degli insiemi. Si sono proposti in particolare il costrutto “se… allora…” con i relativi significati equivalenti ed applicazione immediata ai primi risultati di geometria euclidea. Nella trattazione di ogni argomento si è data priorità a problemi e applicazioni che implicassero la capacità di ragionare su di una classe di problemi privilegiando problemi ed esercizi parametrici. Con l’ausilio di semplici software grafici, si è poi dato ampio spazio al passaggio fluido e naturale al modello algebrico per poi ritornare a quello geometrico utilizzando l’intera dimensione delle equazioni e disequazioni per via grafica. Le trasformazioni del piano sono risultate strumento irrinunciabile applicate alla geometria analitica e a quella euclidea.
E proprio sulla base di tutti questi elementi, e di tanto altro in relazione all’analisi e all’interpretazione critica di testi, vengono strutturate le prove standardizzate di valutazione sia per l’asse linguistico che per quello scientifico.
Anche la terminologia in tale contesto acquisisce la sua rilevanza, espressioni reiterate tanto nell’area linguistica quanto in quella scientifica quali deduzione o induzione, oppure successione di figure e formule spingono l’approccio degli apprendimenti dei ragazzi verso uno stile critico e verso una competenza di risoluzione che si traduce nella conquista graduale e progressiva di un guizzo intuitivo che migliora nettamente le loro performance.
Le scelte operate dal dipartimento di matematica del liceo, articolazione del collegio dei docenti, hanno puntato ad un confronto progressivo muovendo anche da posizioni diverse, che hanno ancor di più stimolato il dialogo tra docenti della stessa disciplina.
A supporto del potenziamento messo in atto sono valsi il lavoro in team tra docenti e discenti, il lavoro di ricerca dei materiali di studio, la stessa adozione dei libri di testo fatta in maniera collegiale tra i docenti di matematica, e definita poi tra due riferimenti base, ritenuti basilari per metodo e contenuto. La proiezione di sviluppo era già in essere con la predisposizione di dispense scientifiche da parte del docente secondo collaboratore della dirigenza responsabile del progetto “pi greco” in termini di ideazione e coordinamento.
Inoltre, il connubio da noi sempre riconosciuto tra la logica, intesa quale linguaggio delle relazioni, e lo studio del pensiero promosso attraverso la filosofia, ci ha portato anche all’ideazione di un corso di logica e di filosofia tenuto insieme dai docenti delle discipline sopraindicate e destinato, come opportunità di approfondimento, ai ragazzi del secondo anno anche in chiave propedeutica rispetto all’insegnamento della filosofia prevista a partire dal terzo anno del curricolo ordinamentale classico. Non dimentichiamo che il connubio tra logica verbale e logica matematica si pone oggi come premessa indispensabile in ogni tipo di concorso nella Pubblica amministrazione.
E naturalmente, implicazioni positive si sono registrate anche sui livelli di apprendimento per le lingue classiche, latino e greco, o per scienze e fisica. L’allenamento logico messo in campo ha addestrato come in una palestra gli studenti fortificandoli nelle abilità necessarie per tradurre dai testi classici, per la filosofia, per la matematica stessa.
Il progetto “pi greco” ha consentito di continuare a proporre un linguaggio che diversamente sarebbe stato affrontato solo come iniziale approccio sul primo anno di corso per poi non essere più ripreso.
Alla fine del quinto anno, i curricoli di matematica delle sezioni “pi greco” sono arrivati ad argomenti di livello quasi affine a quello di liceo scientifico… Ma come ci sono arrivati ha determinato la differenza.
La sfida da lanciare oggi, con il coinvolgimento dei vari attori responsabili di tale processo di svolta, riguarda la prospettiva di una competizione rivolta agli studenti della secondaria di secondo grado che si ponga come un banco di prova unitario e organico alla luce della nostra sperimentata correlazione tra i vari saperi espressi da competenze trasversali. Intanto, organizziamoci.