SCUOLA/ Cosa nasconde il blitz anti-Invalsi di Bussetti & M5s
M5s, con la complicità di Bussetti, prova da mesi a depotenziare i test Invalsi, rendendoli facoltativi. Intanto ha tagliato i fondi all’istituto

È stata stralciata all’ultimo momento dallo schema del decreto legge sulla scuola la norma che prevedeva in via definitiva – dopo il tentativo di ottobre 2018 che l’aveva previsto ma solo in via provvisoria – l’ammissione alla maturità senza avere sostenuto il test Invalsi. Era previsto nel testo che anche la prova Invalsi di terza media, che era rimasta nel 2019 obbligatoria per poter sostenere l’esame, diventasse dal 2020 facoltativa. La norma, sostenuta dai parlamentari 5 Stelle che l’avevano già proposta nell’ottobre scorso con l’approvazione del ministro Bussetti, sarebbe stata rinviata ai prossimi Consigli dei ministri per “evitare le polemiche”.
Sul fronte economico rimane invece l’attacco all’Invalsi, con un taglio del 15,4% rispetto all’importo dei finanziamenti ormai consolidati da anni, presente nello schema di riparto del Foe per il 2019 presentato sempre dal Miur alla Camera dei deputati il 17 luglio. Si tratta di una misura mirata a colpire in particolare Invalsi, poiché quasi tutti gli altri enti di ricerca hanno registrato aumenti considerevoli del budget e adottata in un momento in cui l’ente ha già assunto gli impegni finanziari relativi alle proprie attività, come indicato dallo stesso Miur nelle more del riparto 2019.
Negli ultimi tempi si era parlato di un rimpasto ministeriale in cui il Movimento 5 Stelle rivendicava la conduzione del Miur. Pare che non ve ne sia bisogno poiché il ministro Bussetti, forse per il disinteresse della Lega nei confronti della scuola, si fa puntualmente fedele interprete delle istanze di M5s. Istanze che mirano a silenziare le indagini Invalsi che evidenziano i limiti della scuola italiana soprattutto nei territori di riferimento del Movimento stesso, quelli meridionali. E delle quali deve avere molto infastidito la risonanza mediatica che sembrano aver registrato, anche a causa dello iato fra i risultati Invalsi e quelli degli esami di maturità. Un tentativo poco dignitoso sia per i rappresentanti politici sia per la scuola dei territori che vorrebbe coprire e che al contrario ingiustamente offende. Un tentativo che si spera venga definitivamente soffocato; in caso contrario non è difficile prevedere pesanti polemiche.
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