Mariam era alla festa dei maturati del centro di aiuto allo studio, non sapeva ancora il voto di maturità ma promossa lo era senz’altro, anche perché al colloquio era andata con 62 punti, quindi, come diceva lei scherzando, avrebbe potuto entrare, sedersi, firmare e poi salutare. Non lo avrebbe mai fatto, ma era un modo per scaricare la tensione nervosa, salita alle stelle nei giorni di attesa del colloquio, un appuntamento che appariva totalmente indecifrabile.
Ora si stava rilassando, divertendosi con le amiche che raccontavano dell’esame ormai con grande distacco; lei no, non sapeva il risultato e temeva un giudizio non troppo positivo per le due incertezze che aveva avuto, una in italiano e l’altra in inglese.
A metà della festa era arrivata una sua compagna di classe che le aveva chiesto quanto avesse preso, lei aveva risposto che i voti non erano ancora stati messi sul registro elettronico.
“Come non sono stati messi? Io ho preso 65!” aveva risposto la sua amica. “Dài, guarda!” l’aveva poi sollecitata, ma Mariam non tirava fuori il cellulare come paralizzata dalla paura di aver preso un voto più basso del previsto.
Tutte le amiche le si erano fatte intorno e insistevano che lei guardasse il cellulare così da scoprire finalmente il voto.
Mariam alla fine aveva ceduto e aveva aperto il registro elettronico. “78!” aveva detto ad alta voce ed era scoppiato un applauso. “Brava Mariam! Brava!” avevano gridato all’unisono, ma lei non aveva fatto una piega, anzi si era rabbuiata in viso e a chi si complimentava con lei rispondeva a monosillabi.
Era evidente che Mariam non era contenta del voto di maturità, le amiche non capivano e continuavano a complimentarsi fino a farla innervosire, tanto che lei ad un certo punto si era divincolata dalla loro stretta ed era uscita dal locale.
Lucia, una volontaria insegnante di italiano, aveva capito che quell’annuncio in diretta per Mariam non era stato nulla di positivo. Aveva atteso qualche minuto e poi era andata a cercarla.
L’aveva trovata nel parco a fianco del locale, con gli occhi in lacrime. Alla vista della prof le aveva gridato singhiozzando: “Non è giusto, Non è giusto! Ho risposto a quasi tutto, due punti in più potevano darmeli, no?”
Lucia in quel mentre aveva pensato di dirle che il voto non è importante e che poi non serve a nulla perché nessuno lo considera, ma non le aveva detto nulla, l’aveva abbracciata facendole sentire che condivideva quella sua sofferenza, che la sentiva sua.
Mariam era allora diventata un fiume in piena e aveva raccontato a Lucia di tutto il suo impegno nello studio, così che le sembrava ingiusto che non le avessero dato 80. “Due punti! Cosa costava a loro darmi due punti in più! Hanno visto quanto mi sono impegnata!”
Lucia l’aveva tenuta stretta a sé, poi le aveva detto “raggiungiamo gli altri, sì hai ragione, due punti non sarebbero costati nulla, purtroppo non te li hanno dati, sappi che io so che li meriti! Non ti cambia niente che io lo sappia, ma sappilo.”
Mariam aveva ascoltato Lucia e con lei era rientrata nel locale dove la festa continuava, le amiche e gli amici le avevano fatto un grande applauso, lei comunque era tra quelli che avevano preso di più.
La festa era durata tutta la sera, le ragazze e i ragazzi non volevano tornare a casa, tra di loro stavano bene, infatti erano poi andati insieme nel centro della città dove avevano mangiato il gelato.
Poi era arrivato il momento di separarsi, ognuno sarebbe tornato a casa sua, Mariam aveva chiesto scusa agli amici e alle amiche che le avevano risposto “ma niente, dai!”
“Ci sono rimasta male – aveva allora detto a tutti – mi aspettavo almeno un 80.”
“Io ho preso 62 e non mi hanno dato neanche la sufficienza nel colloquio” aveva reagito Angelo “e allora?”
“La delusione rimane – aveva controbattuto Mariam –, “questa nostra amicizia non la toglie, però aiuta ad affrontarla. Ora dopo due ore con voi vedo le cose in modo diverso, accetto di più la cosa rispetto a quando ho aperto il registro elettronico. Tutto grazie a questa amicizia che è cresciuta questo mese studiando insieme.”
Lucia aveva guardato Mariam con tanta gratitudine, era arrivata lei, da sola, a capire quello che era successo, a dare il giusto valore alle cose, e di questo non vi era che da essere grati.
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