Scuola, pubblicate dal Ministero le nuove linee guida che illustrano le principali indicazioni per quanto riguarda il ciclo primario di studi dalla prima infanzia alle medie. Tra le novità proposte dalla Commissione nominata da Valditara, c’è soprattutto l’introduzione dell’intelligenza artificiale integrata nella didattica in classe, mentre si cercherà di limitarne l’utilizzo per i compiti a casa evitando ad esempio l’assegnazione di riassunti che possono essere facilmente prodotti da ChatGpt.
Come anticipato, tornano alcune materie che saranno considerate importanti per ampliare le competenze nei vari ambiti, da quello linguistico che si arricchisce con lo studio del latino negli ultimi due anni di medie, alla scrittura a mano e la calligrafia già a partire dalle elementari. Particolare attenzione poi dovrà essere posta sulla preparazione nelle materie STEM, sulle quali gli studenti italiani hanno dimostrato di avere ancora troppe lacune, oltre all’educazione civica che si concentrerà sugli aspetti del rispetto nelle relazioni di genere e sulle norme che regolano la convivenza civile.
Nuove indicazioni scuola primo ciclo: “Insegnanti superino il nozionismo e gli elenchi, la storia non sarà più enciclopedica”
Il documento con le indicazioni per il primo ciclo di scuola sarà ora discusso insieme alle varie associazioni professionali, rappresentanti di genitori e sindacati del settore, in caso di approvazione le nuove norme saranno applicate già a partire dall’anno 2026/2027 e sostituiranno le vecchie linee guida adottate nel 2012. Oltre a modificare alcuni obiettivi dell’apprendimento sono state introdotte anche nuove modalità di studio. Ad esempio per la storia, che come aveva già annunciato Valditara, non sarà più “enciclopedica” ma basata su una “narrazione” e riguarderà esclusivamente l’Occidente.
Torna anche lo studio delle poesie a memoria e la discussione in classe sui testi come alternativa ai riassunti da fare a casa. Sarà data anche molta importanza alla lettura, con una indicazione che prevede un minimo due libri l’anno per le quinte elementari e tre per le medie, iniziando anche l’esercitazione ad alta voce già alla scuola d’infanzia. Agli insegnanti si propone l’emancipazione della metodica, superando il nozionismo e l’elenco di eventi, preferendo invece l’approfondimento degli eventi considerati più determinanti nella storia.