L’emendamento per la concessione di ristori per i danni dovuti alla scuola in Dad, appoggiato da Pd e M5S, ha ricevuto l’approvazione della commissione Affari sociali: adesso non resta che attendere il “via libera” della Camera, che dovrebbe arrivare intorno a giovedì, per poi la conferma del Senato entro una quindicina di giorni . Il provvedimento verrà inserito nel decreto per le misure urgenti per il Covid-19. Esso, come riportato dal Corriere della Sera, ha lo scopo di ridurre il divario sociale che si è creato a causa dell’utilizzo della lontananza dalle aule per gli studenti e verrà varato attraverso dei buoni che promuovono l’arricchimento culturale.
L’idea, come spiegato da Paolo Lattanzio, deputato del Pd, nasce dai numeri relativi ai giorni di scuola persi e a quelli sulla povertà educativa. “Ci siamo resi conto che bisognava intervenire, ma non a pioggia: bensì aiutando proprio quegli studenti che nel contesto della pandemia hanno perso di più in termini di arricchimento culturale”.
Scuola, ok a ristori per i “danni da Dad”: come funzionano
Ad usufruirne dei ristori per i “danni da Dad” a scuola, saranno coloro che ne hanno più bisogno. “I ristori educativi non sono solo un intervento riparativo ma servono anche a costruire senso di comunità e appartenenza e a colmare i più evidenti divari sociali. Un intervento che non è universalistico: noi non daremo 100 euro a chiunque ma compenseremo i giorni di scuola persi con attività formative adeguate in base alle necessità effettive e alla situazione di partenza”, ha proseguito Paolo Lattanzio, come riportato dal Corriere della Sera.
In cosa consisteranno i contributi? Non si tratterà di una misura prettamente economica, dato che non saranno dati soldi alle famiglie. Gli studenti più in difficoltà, piuttosto, potranno usufruire di buoni per attività pro arricchimento culturale: dal teatro al cinema, dallo sport ai servizi di supporto allo studio. Il piano è comunque quello di ascoltare i diretti interessati per comprendere quali sono le loro principali esigenze. Le modalità di assegnazione, invece, saranno definite dal Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.