Procede serrata la rivoluzione della scuola promessa e promosso dal ministro Giuseppe Validatara che è recentemente intervenuto durate il confronto intitolato ‘Le radici del futuro’ per parlare dei nuovi programmi che l’apposita commissione sta redigendo proprio in questi giorni per le superiori e che includeranno anche quelle anticipazioni – ci torneremo a breve – che negli ultimi mesi hanno fatto molto discutere a livello nazionale: i programmi per la superiori – ha promesso Valditara al convegno – “entreranno in vigore dall’anno scolastico 2027-28“, con la bozza attualmente in lavorazione nella commissione che prima di diventare operativa “sarà sottoposta al pubblico dibattito“, potenzialmente aperta ad eventuali modifiche od osservazioni da parte di docenti ed esperti.
Per ora le anticipazioni sui programmi che saranno adottati nelle varie scuole superiori sono ancora pochissimi, con il ministro Valditara che si è limitato a precisare che l’obiettivo è quello di invertire l’attuale deriva sociale che parla di un 43% di italiani che “non comprende un testo” a meno che non sia “estremamente semplificato”, così come al contempo i giovani non sanno “chi è Mazzini (..), dove si trova il Po e confondono D’Annuncio con Leopardi“: se i dati sono questi – ha spiegato il ministro – è chiaro che “qualcosa non funziona” e che è opportuno invertire una rotta che rischia di diventare drammatica.
Le anticipazioni sui nuovi programmi della scuola superiore: geografia, latino e poesie a memoria
Il punto principale per la scuola – superiore, ma non solo – è che si dovranno “eliminare decenni di spontaneismo espressivo”, superando quelle “derive pedagogiche” che dal suo punto di vista hanno “distrutto la conoscenza adeguata della nostra lingua”: non a caso tra i punti in lavorazione della commissione – ha precisato ancora Valditara – uno dei focus è posto proprio sulla lingua italiana che diventa ancora più importante nell’ottica di comprendere “chi siamo e da dove veniamo”.
Tra le anticipazioni sui nuovi programmi – che, appunto, verranno presentati ufficialmente nei prossimi mesi – il ministro ha citato il latino utile per il pensiero logico e critico, ma anche lo studio mnemonico delle poesie; tutto accompagnato dal rinnovato insegnamento della scrittura in corsivo, dalla ritorno alla geografia dopo decenni e da una nuova importanza conferita ai Test Invalsi che – oltre ad essere fondamentali già quest’anno per l’esame della Maturità – entreranno a pieno titolo nel curriculum dello studente.