Alla fine dopo le numerose richieste – in parte inascoltate, ma ci torneremo più avanti – da parte delle associazioni di categoria, il ministero dell’Istruzione presieduto da Giuseppe Valditara starebbe per varare lo stanziamento di nuovi fondi per le scuole paritarie di ogni tipo, riferiti all’anno scolastico 2024/25 che si è aperto lo scorso settembre: positivo – soprattutto – che nel decreto sia stato previsto un incremento dei fondi a favore degli studenti con disabilità che decidono di iscriversi alle scuole paritarie; ma la contempo (e questa è la principale criticità che emerge dalle parole delle associazioni) è stato confermato il meccanismo del fondo generale fisso.
Partendo dal decreto, secondo quanto spiegato dallo stesso ministro Valditara per “sostenere e valorizzare le Scuole paritarie” al fine di “garantire a tutti gli studenti l’opportunità di una formazione di qualità” quest’anno è stato rinnovato il fondo da 500 milioni di euro destinato ai vari istituti paritari ai quali si aggiungono alti 90 milioni per le scuole dell’infanzia; mentre è salito – al contempo – a 163,4 milioni il fondo di sostegno per gli studenti con disabilità, poco meno del 50% in più rispetto ai fondi stanziati per l’anno 2023/24 che furono 113 milioni.
La associazioni: “Bene per i fondi aggiuntivi sulla disabilità, ma serve fare qualcosa in più anche per le scuole paritarie in generale”
Insomma, complessivamente nel corso di questo anno scolastico le scuole paritarie potranno contare su di uno stanziamento di poco superiore ai 750 milioni di euro utili – spiega ancora Valditara – per “rendere l’educazione accessibile e inclusiva per tutti”; ma al contempo a sollevare qualche dubbio sono state la Federazione italiana scuole materne (nella persona del presidente Luca Iemmi) e suor Anna Monia Alfieri che – è bene precisarlo – ci tengono a dirsi entrambi grati per i fondi stanziati.
Dal conto suo – però – Iemmi non può che ricordare che “non ci sono i [100 milioni di euro in più] richiesti per le scuole paritarie complessivamente” e che sarebbero stati fondamentali per “sostenere il rinnovo del contratto collettivo” e per evitare che altri istituti si uniscano ai “circa duecento” costretti a chiudere “tra l’anno scorso e quello precedente”; mentre suor Alfieri è entrata ancora più nel dettaglio ricordando che “un allievo costa 7mila euro” e che dai fondi ne vengono stanziati solamente “750” costringendo le paritarie a due scelte: da un lato “chiudere” o dall’altro “innalzare le rete, diventando scuole elitarie” a spese – in entrambi i casi – della libertà di istruzione dei cittadini più sfortunati.