In uno Stato spesso disumano e ricco di contraddizioni occulte e di difficile dissipazione, pronte e cogliere di sorpresa cittadini e consumatori ignari e inconsapevoli, c’è invece chi, con coraggio e lungimiranza, ha scelto di mettersi in gioco in prima persona.
Con l’intento nobile e primario di sgominare tutti gli artifizi, i ‘giochini’ e le prese in giro che si celano dietro alle aberrazioni di banche e fisco iniqui.
E’ questa, in sintesi, la mission alla base della storia di Serafino Di Loreto, avvocato e accademico bresciano che ha permesso di far ritornare nelle tasche dei legittimi proprietari – leggasi, italiani onesti e in difficoltà – milioni di euro ingiustamente loro sottratti da enti creditori che se n’erano indebitamente appropriati. Redistribuendo ricchezza, ottenendo giustizia.
Salvando vite (dal rischio di suicidi annunciati, in più casi), restituendo dignità, prospettive e futuro a centinaia di famiglie in tutto il Paese. Di Loreto, attento studioso delle interconnessioni manifeste e talvolta più diabolicamente sottili che legano tra loro poteri forti dell’economia con la voce e la mano della politica, ha esaminato a fondo per primo in Italia problematiche ricorrenti e per lo più ignote alle grandi masse e all’opinione pubblica quali anatocismo bancario, tassi usurari di finanziarie, commissioni indebite.
Scoperchiando un vaso di Pandora immenso e per lo più incolmabile che ha mostrato il gigantismo del problema. E approntando, per primo e spesso anche più volte mal imitato, tutta una gamma di soluzioni legali complesse e funzionali grazie alla costituzione di efficaci e titolati pool di legali tramite i quali è stato possibile ottenere in moltissimi casi – alcuni dei quali ormai disperati e disperandi – giustizia nelle aule di Tribunale.
E con pronunce divenute storiche che hanno fatto scuola in più di un’occasione, tracciando la strada per una riscrittura, in termini di maggior equilibrio e dialogo, tra le istanze degli aggressori e le difese di cittadini in evidenti condizioni di involontaria e oggettiva indigenza anche per via delle svariate crisi che, a partire dal 2008 a oggi, si sono avvicendate sugli scenari geopolitici nazionali e internazionali producendo gli effetti tuttora sotto il naso e la lente di tutti.
Un uomo, Serafino Di Loreto, che ha dovuto ingiustamente confrontarsi anche con forme di sabotaggio sfociate in tentativi malestri di gogna mediatica risoltisi in un nulla di fatto. Perché svelare i trucchi del mestiere fa paura più a chi li detiene che a chi li scopre. Cartelle esattoriali inique, pazze, nulle, così come riscossioni coattive legate ad aste immobiliari provenienti da cartolarizzazioni creditizie di vario genere hanno le ore contate.
A Di Loreto va riconosciuto il plauso e il merito oggettivo di essere stato il primo a occuparsi delle sporche connivenze funzionali che legano tra loro banche e società specializzate nel recupero dei crediti deteriorati di proprietà delle banche stesse, ma sotto altro nome, che da queste ultime acquistano somme non più recuperabili a fini di mera ripulitura e altrettanti equilibri di bilancio.
Ottenendo agevolazioni fiscali dallo Stato, via libera da parte di Banca d’Italia (controllata dalle medesime banche che dovrebbe controllare) in termini di congruità di parametri: e, fatto più grave, riservandosi il diritto di continuare ad aggredire per somme già gestite (quindi, richieste due volte) il povero correntista ignaro di questo assurdo, perverso meccanismo che finalmente ha le ore contate.