Sergio Alfieri è stato una delle ultime persone ad aver visto in vita Papa Francesco. E’ il medico personale del Santo Padre dal 2021, dalla prima operazione all’addome del Pontefice, e nel corso di questi quattro anni il loro rapporto è cresciuto sempre di più. L’ultimo giorno che l’ha visto in salute è stato sabato scorso, 19 aprile, vigilia di Pasqua: “Stava molto bene”, spiega oggi al Corriere della Sera, “Me l’ha detto anche lui”, poi i due hanno chiacchierato un po’ e si sono dati appuntamento al Lunedì dell’Angelo, Pasquetta, quando poi purtroppo Papa Francesco ci ha lasciati.
Papa Francesco si era subito messo a lavorare nonostante il medico Sergio Alfieri gli avesse prescritto 60 giorni di convalescenza: “E’ stato giusto così, lui è il Papa”, ammette oggi il camice bianco, anche perchè “tornare a lavoro faceva parte della terapia”.
SERGIO ALFIERI, MEDICO DEL PAPA: “UNA DECINA DI GIORNI FA…”
Quindi ha raccontato un aneddoto risalente ad una decina di giorni fa, quando il Santo Padre gli chiese di organizzare un incontro con tutte le persone che lo avevano curato durante il suo lungo ricovero al Policlinico Gemelli: “Erano 70 persone”, spiega il camice bianco, aggiungendo di aver consigliato a Papa Francesco di fare l’incontro dopo Pasqua e una volta finita la convalescenza, ma alla fine ha vinto il Santo Padre: “Ho la sensazione che volesse fare delle cose prima di morire”.
La notizia della morte gli è stata data poco dopo il suo decesso “Lunedì alle ore 5:30 mi hanno chiamato dicendo che il Santo Padre stava molto male” e che bisognava organizzare un nuovo ricovero. Nel giro di “venti minuti ero a Santa Marta” e quando è entrato nella stanza “ho visto che aveva gli occhi aperti”.
SERGIO ALFIERI, MEDICO DEL PAPA: “COS’ACCADDE DURANTE LA SUA MORTE”
A quel punto ha controllato se vi fossero problemi respiratori, “Ho provato a chiamarlo ma non mi ha risposto”, visto che di fatto il Santo Padre se ne era già andato: “Non rispondeva agli stimoli, ho capito che non c’era più nulla da fare”, e che il Papa era entrato in coma prima di morire. Il trasferimento in ospedale sarebbe stato inutile: “Sarebbe morto durante il trasporto”, e il Papa aveva espresso il desiderio di morire a casa sua “Lo diceva sempre quando eravamo al Gemelli”. Dopo che Bergoglio è deceduto “abbiamo recitato il rosario, mi sono sentito un privilegiato, quella mattina gli ho dato una carezza come ultimo saluto”, aggiunge.
Sergio Alfieri ha iniziato a lavorare per il Papa nel 2018, restando al suo fianco fino all’ultimo delicato ricovero, durante il quale le condizioni fisiche del Pontefice si erano aggravate a tal punto da rischiare la morte: “Ho pensato che non ce l’avrebbe fatta – ammette oggi al Corriere della Sera – una notte erano state avviate delle procedure che sono state poi eseguite lunedì”. Avevano temuto il peggio ma alla fine Bergoglio sorprese tutti: “Sapevamo che voleva tornare a casa, voleva fare il Papa fino all’ultimo”, e alla fine non ha deluso le attese, ancora una volta.