Ecco com'è morto Sergio Leone, l'indimenticabile regista italiano autore di capolavori senza tempo: il ricordo di Clint Eastwood
L’indimenticabile Sergio Leone, autore di veri e propri capolavori cinematografici come Il buono, il brutto, il cattivo, Per un pugno di dollari e C’era una volta in America, è morto il 30 aprile del 1989. Il regista romano fu stroncato da un infarto all’età di soli sessant’anni. Una morte prematura a causa di un maledetto arresto cardiocircolatorio che si rivelò fatale. Sergio Leone fu sepolto inizialmente nel cimitero del Verano ma in seguito la salma fu trasferita nel piccolo cimitero del borgo di Pratica di Mare.
La città di Roma, dal canto suo, non voleva farsi sfuggire l’opportunità di avere nella propria terra uno dei più grandi registi di sempre, ma tra le ultime volontà di Sergio Leone pare ci fosse qualcosa di diverso. Il regista voleva infatti trascorrere l’eterno riposo vicino al mare, in quel borgo che amava più di qualsiasi altra cosa. Ecco perché dopo la morte di Sergio Leone, ci fu un dibattimento sul luogo della sepoltura, con la famiglia che lottò per far sì che le volontà del regista fosse rispettata.
Sergio Leone: com’è morto e il ricordo di Clint Eastwood
Così, dopo qualche anno, in seguita ad una vera e propria battaglia, la famiglia di Sergio Leone ha ottenuto che sepoltura fosse spostata da Verano a Pomezia. La morte del regista, come accennavamo e come si evince dall’età, è stata prematura e dettata da un attacco di cuore. Prima di morire Leone stava lavorando ad un progetto sull’assedio di Stalingrado, uno degli eventi clou della Seconda Guerra Mondiale.
Un progetto che purtroppo non vedrà mai la luce e che Sergio Leone non è riuscito a completare. In una intervista, il celebre Clint Eastwood – che grazie a Sergio Leone ha imparato fare cinema sia davanti che dietro la macchina da presa – ha reso omaggio all’indimenticabile collega, descrivendole come un personaggio di altissimo profilo. “Sergio Leone ha cambiato il western, mi ha insegnato ad essere un attore migliore. Di lui ricordo le parole che mi hanno fatto diventare un attore migliore: tieniti stretta la fantasia, l’immaginazione dei bambini”.