Don Edoardo (Edo) Canetta, sacerdote cattolico, è attualmente rettore del santuario di San Giuseppe a Milano e segretario accademico nella classe asiatica nella veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Per vent’anni, dal 1994, ha insegnato italiano e cultura europea nell’Istituto di Diplomazia della Repubblica del Kazakistan.
È stato vicario generale per l’Asia centrale. È ufficiale della Repubblica dell’ordine della Stella d’Italia. Ma prima di andare in missione è stato assistente nel quartiere Crescenzago a Milano. E, in veste di docente di religione, ha insegnato all’ITIS “Molinari”, la scuola superiore frequentata da Sergio Ramelli.
Com’era il clima nella scuola in quegli anni?
Pesante, pesantissimo. La tensione si tagliava con il coltello. Un clima “garantito” soprattutto da alcuni insegnati di estrema sinistra.
Ha conosciuto Sergio Ramelli?
Ho cominciato a insegnare al Molinari nel 1975. Non ci voleva andare nessuno, così mandarono me. Ero nella succursale, per cui non ho potuto conoscerlo di persona. Però mi ricordo una mattina quando l’hanno cacciato da scuola.
Ci racconti.
Ero in segreteria per caso. Dovevo portare dei documenti quando ho sentito gridare. Sono uscito e ho visto un ragazzo che veniva accompagnato fuori dalla scuola. Urla, calci, sputi, grida: “Fascista, fascista”. Insieme al vicepreside ho cercato di fare argine in mezzo a quella bolgia per tentare di farlo uscire.
Ho cercato di parlare poi con i ragazzi che lo avevano malmenato, per capire le motivazioni di quel gesto. Ma non ce n’erano. Parlavano vagamente di lettere con un proiettile dentro, inviate ad alcuni compagni della sinistra extraparlamentare. Ma non so se fosse vero o no.
Poi cosa successe?
Sergio Ramelli si iscrisse a una scuola privata. Un giorno di marzo entro a scuola e vedo alcune ragazze di sinistra che piangono a dirotto: “Lo hanno ucciso, lo hanno ucciso”. E io: “Ma di chi state parlando?” “Di Ramelli, professore”. E ancora: “Ma allora è colpa nostra?” Ho solo aggiunto: “Pensate a come l’avete trattato”.
Spero che qualche insegnante qualche domanda se l’abbia posta, dopo la morte di Ramelli.
Non lo so. Per dire del clima, ricordo uno scrutinio di fine anno. Una professoressa di estrema sinistra voleva bocciare a tutti i costi un ragazzo di CL. Colpevole, a suo dire, di aver scritto fesserie nei temi. Mi sono arrabbiato e ho chiesto di poter visionare tutti i temi della classe. Siamo stati allo scrutinio, con gli altri professori, fino alle due di notte ma alla fine era chiaro che la sua era una posizione ideologica. Il ragazzo è stato promosso. Vorrei però aggiungere una cosa.
Prego.
Quando comunicai alla scuola che avevo deciso di andare in missione in Kazakistan in molti vennero a trovarmi. Fra cui alcuni professori di sinistra. E mi diedero anche dei soldi: “Caro don Edo, potrebbe averne bisogno…”.
(Angelo Frigerio)
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