Napoli e Inter brillano, Milan affonda, Roma cresce, Como sorprende la Lazio: Serie A 2025/26 già infuocata. E torna... l'Angolino!
Prima del campionato italiano di Serie A 2025/26 e 13º anno dell’angolino!
Partenza sprint del Napoli, campione nazionale per merito ma anche per dabbenaggine interista, che ha steso con una rete per tempo il Sassuolo, rientrante in Serie A dopo un anno di purgatorio nei cadetti.
Gli azzurri hanno fatto grandi investimenti e, in un team già forte, inserito un top player come De Bruyne che, con McTominay, dà strapotere alla fascia sinistra partenopea. In questa giornata hanno segnato entrambi e fatto ballare i piastrellisti, ma sarà così per molte avversarie. Ha vinto di stretta misura la Maggica, che deve ancora assimilare i principi di gioco gasperiniani, però si è mostrata migliore di un Bologna che, sulla carta, è più forte rispetto allo scorso campionato.
Prima di analizzare le gare delle due squadre più amate d’Italia, non possiamo evitare di soffermarci sulla sconfitta dei casciavit contro una fra le squadre meno attrezzate del bigoncio.
La mancanza di Reijnders a centrocampo si è sentita quanto la lentezza e l’inutilità di Modric. La Cremonese, come usa l’allenatore Nicola, chiusa in difesa, saltava con facilità il compassato centrocampo rossonero e, batti e ribatti, ha piazzato due splendide pere sul groppone milanista. Allegri ora avrà capito che chi di “corto muso” ferisce, in ugual maniera può perire. Con gli acquisti fatti, in numero non in valore, il Milan è fra le favorite per lo scudetto, specialmente se, richiamandosi alla cabala, ricorda che il Napoli, l’anno passato, era partito prendendo calci nel sedere a Verona.
Oramai nel nostro campionato si raccoglie di tutto: dagli umarell che vengono passati per assi di grandi squadre solo perché ex buoni calciatori scovati in tribuna a vedere la squadra giocare, a giovani mai sentiti presentati come grandi “prospetti”. Si trovasse un calciatore di nome Labubu, le nostre squadre lo comprerebbero e verrebbe nominato capitano fra i peana dei tifosi. Arrivassero oggi Cacciavillani e Germano, chissà che ressa negli aeroporti!
Bisognerà avere un occhio di riguardo al Como, che ha ridicolizzato la Lazio di Sarri: un paio di ritocchi e potrà lottare per la zona Champions. La Gobba ha svangato la giornata con il giusto impegno necessario a piegare un Parma ben schierato, ma che, come previsto, non avrebbe mai potuto reggere più di un’ora all’assalto delle gobbentruppen guidate dal giovane moschettiere Yildiz.
Nell’ultima parte di gara è entrato Vlahovic, che a me è parso molto pimpante. Andrebbe bene in qualunque squadra, ma forse lo svenderanno al Milan a titolo di favore per riconoscenza del regalo di Kalulu.
Dulcis in fundo! Così è stato. In un San Siro stracolmo, in una serata di fine agosto, l’Inter ha spappolato un Torino che, sono sicuro, farà un grande campionato. Il Toro, pur surclassato dalla Beneamata, non si è mai arreso; ha un poco difettato nell’allargarsi, però con un’Inter così organizzata, con un gioco così preciso da parer orchestrato dall’intelligenza artificiale, non poteva fare nulla.
Ottima la gara dei nuovi acquisti: Susic, che sbucava da tutte le parti, il velocissimo Bonny, che ha anche realizzato, e Diouf, entrato permettendo a Chivu di provare un modulo diverso: il 3-4-2-1 con Bonny unica punta.
La formazione titolare interista sarà quella dello scorso anno, ma le riserve sono un’altra cosa. Negli ultimi minuti è entrato anche Luis Henrique, un altro che dà l’impressione di valere la squadra nerazzurra.
L’Inter non è la favorita per lo scudetto, ma saranno augelli senza zucchero per chiunque la sfiderà: con una Thula così non potrà andare diversamente.