La giornata calcistica di Serie A è iniziata con un compito all’apparenza semplice per la Juventus. Non è sicuramente la Spal una squadra che possa impensierire i gobbi allo stadium. Eppure, per mezz’ora, tutti i non juventini hanno potuto alimentare la speranza di una favorevole sorpresina. I bianconeri esprimevano un gioco pressappochista, Ronaldo appariva fermo nella posizione di prima punta, Rabiot pareva più spettatore che protagonista. La Spal, si sa, è poca cosa tenuta viva solo da un allenatore molto sottovalutato, il toscano Semplici. Eppure si permetteva di difendersi senza affanno e anche imbastire qualche raro contropiede reso inutile dalla propria broccaggine. Poi, quando dopo le tante occasioni create da Dybala e Ramsey nell’ultimo quarto d’ora, la polisportiva ferrarese pareva essersela svangata, un tiro al volo di Pjanic da fuori area, deviato da Valdifiori, si è infilato sotto la traversa spallina. Era l’ultimo minuto del primo tempo. Da annotare: nessun tiro verso Buffon che poteva così riposare le sue stanche ossa. Secondo tempo da rimborso biglietto, imbarazzante.
La Spal non ha mai tentato di pressare e la Juve ha trascorso il tempo attaccando al ritmo della squadre di Guardiola ma senza avere i giocatori capaci del necessario palleggio. Durante una di queste gite nella metà campo spallina, su cross di Dybala, Ronaldo ha colpito di testa con poca forza e c’è voluta l’inadeguatezza alla Serie A di Berisha per farselo passare fra le gambe. Per meglio far comprendere la differenza fra le due squadre immaginatevi l’attuale nostro governo con la sola Forza Italia a rappresentare l’opposizione. Per quanto riguarda l’attacco juventino credo sia l’ultima volta che Sarri giochi senza un centravanti d’area: se manca Higuain, con Ronaldo che in mezzo non va mai, si nota una grande difficoltà per i bianconeri nelle realizzazioni, può andar bene con la Spal ma non certo con squadre appena superiori.
Con un uno-due in pochi minuti l’Inter dei piccoletti – Lautaro, Sensi e Sanchez – ha gelato la Samp. Entrambe le reti sono state frutto di iniziative di Sensi. La prima rete va assegnata a lui anche se ha colpito le chiappe del Nino Maravilla per una deviazione. Fortunatamente la partita di Genova non è stata una lagna pari a quella di Torino: nonostante la netta inferiorità, i blucerchiati hanno cercato di contrastare i bauscia. I Doriani hanno bisogno di risolvere i loro problemi societari altrimenti passeranno un’annata difficile. L’inter oramai gioca a memoria chiunque siano i protagonisti; neanche Gagliardini ha sfigurato. Positivo l’esordio di Bastoni come terzo centrale. Nel primo tempo il dominio della beneamata è stato schiacciante. Può la squadra milanese puntare allo scudetto?I tifosi non si devono esaltare: la Juventus è più forte, meglio un po’ di sano terrapiattismo.
Iniziato il secondo tempo Sanchez si è fatto espellere come un pollo e l’Inter, rimasta in dieci, ha rischiato di rilanciare la Samp dopo averla portata a un passo dall’inferno. Quando però hanno fatto l’ ingresso Lukaku e D’Ambrosio i genovesi si sono tranquillizzati. Ci ha pensato Gagliardini ad abbatterli definitivamente con una meritata terza rete su assist di Brozovic Ora, con sei vittorie consecutive, l’Inter aspetterà i campioni d’Italia presenti e futuri a San Siro sperando, come dicono in Finlandia, che dopo il sei arrivi il sette: normalmente accade. Certo l’espulsione del Nino ha costretto la squadra ad uno sforzo supplementare che potrebbe costare mercoledì in Champions. Ho letto che Di Maio vorrebbe bloccare per legge il cambio di casacca dei parlamentari post-elezioni. Ma dove le pensa così belle? Sarebbe necessario ridurre i tempi di durata delle legislature, cinque anni sono troppi. La società cambia molto più rapidamente, si dovrebbe scendere a 3/4 anni. Il vincolo di mandato sarebbe assurdo, ogni parlamentare deve essere libero nelle proprie scelte, risponderà alla prima occasione,agli elettori. Chi viene eletto non può cambiare idea e invece, come successo anche in questa legislatura, lo possono fare i partiti? Non riusciamo neanche a evitare che, con il calciomercato aperto, i calciatori possano cambiare casacca a campionato iniziato e vogliamo farlo con gli eletti dal popolo?
Meglio pensare alla Dea che ha strapazzato il Sassuolo. E se fosse una gradita sorpresa per la lotta allo scudetto in questa Serie A? I bergheimer non hanno fatto cambiamenti nell’intelaiatura della squadra, si esalteranno giocando in uno stadio parzialmente ristrutturato, non credo avranno lunga vita in Champions perché mancano della necessaria esperienza. Da Natale potranno dedicarsi solo al campionato: uno scudettino potrebbero anche meritarselo. Ha faticato il Napoli con il Brescia; quest’ultima non è una cattiva squadra, arriva però a trenta senza mai fare trentuno. Prima rete del Balo dal suo rientro in campionato. Nel finale ha rischiato anche di raddoppiare e pareggiare le sorti del match. Ha sempre spunti da campione e, talvolta, atteggiamenti da bambino; però è sempre pericoloso e bello da vedere in campo. Non spendiamo troppe parole per Lazio-Genoa dominata dai romani, troppo superiori. Il primo tempo della Maggica a Lecce è parso la copia di Juve-Spal. Roma a gigioneggiare gioco e salentini chiusi in difesa del risultato iniziale. La Roma non è mai riuscita a trovare la chiave per aprire la difesa rivale. Poi ripresa con maggior grinta, Lecce meno ordinato e, dopo dieci minuti, capitolini giustamente in vantaggio. Il Lecce non ha mai mostrato di avere grande forza per recuperare. La Roma si è altresì permessa di fallire un rigore con Kolarov.
Contro la Fiorentina, nel posticipo di Serie A, Giampaolo ha schierato il Milan con il 4-3-3, come un Gattuso qualunque: il problema era che davanti alla difesa non c’è più Bakayoko. Per cui la Viola, all’inizio, è stata più pericolosa dei casciavit tanto che è passata in vantaggio dopo dieci minuti. A questo punto penso fossimo in molti ad essere dispiaciuti per Giampaolo. Pare una brava persona, ha un cognome che appare molto confidenziale quando lo chiami Sig.Giampaolo rimani titubante perché ti pare di aver dimenticato il cognome. Dai Milan dagli una mano. Infatti tutta la squadra si è buttata in avanti .Il grande e ammirevole pubblico di San Siro ha cominciato a spingere la squadra fintanto che, rimasta orfana di Musacchio per espulsione, ha incassato un’altra rete. Il pubblico milanista si è allora “lievemente” incavolato: fischi da tutti i settori. Non è questione di cambiare allenatore, bisogna inventarsi un interditore a centrocampo. Deve fare da frangiflutti e saper impostare gioco. Ci vorrebbe un Modric anche in formato ridotto, avessero preso Sensi sarebbe cambiato tutto. Per fortuna dell’altra parte di Milano ora gioca in nerazzurro. Poi terza rete toscana attenuata da una prodezza, per il goal della bandiera, di Leao. Che finisca come con la Dea contro la quale la Viola ha subito due reti negli ultimi dieci minuti? Ma neanche pensarci, come stava è finita. Come successo costantemente negli ultimi annianche quest’anno la classifica di Serie A si sta “dividendo” fra chi vince quasi sempre e gli altri, fra galli e pollastri: da che parte pensate stia il Milan?