Forse i tifosi della Maggica non saranno d’accordo ma non si possono trovare giustificazioni: in questa Serie A la squadra non c’è più.
Difesa che balla, centrocampo inesistente e attacco sterile. Perso Zaniolo, venduto Florenzi, tutto è fallito. Non c’è gioco di squadra ma un gruppo di individui, qualcuno anche bravo, che giocano per se stessi e un allenatore che non riesce più a coordinarli. La squadra pare il M5S: via Di Maio/Florenzi, Fonseca/Grillo che non capisce più cosa fare e i giocatori/parlamentari fanno i cavoli propri. Così operando il Movimento finirà l’esperienza di governo e i giallorossi (anche qui l’assonanza è forte) la possibilità di partecipare alla prossima Champions League. Anche perché la Dea, a Firenze, ha sbancato in rimonta e ora ha superato la Rometta nella classifica di Serie A. E’ doveroso anche sottolineare l’ottima prova del Bologna che, pur in assenza di sette titolari, ha dominato la gara. Praticamente Sinisa in panchina aveva solo i bambini entrati in campo dando la manina ai giocatori.
Sul castello di Verona, affermava Carducci, batte il sole a mezzogiorno. Ronaldo lo guardava con ammirazione sicuro che, novello Teodorico, si sarebbe momentaneamente issato in vetta alla classifica con sei punti di vantaggio sulla prima inseguitrice: l’Inter. Non poteva essere il Verona a fermare la marcia trionfale delle gobbentruppen lanciate verso un sicuro triplete. Ma gli dei, burloni del calcio, avevano disposto diversamente. Quella che fu la “fatal” Verona cacciavitesca, in questa occasione ha tolto ai bianconeri le certezze. Quando l’arbitro Massa, ricordando che non si può scherzare con i veronesi – “tuti mati” – si è visto costretto ad ascoltare il collega varista assegnando ai gialloblù un rigore, tutto è crollato: non ci sono più gli arbitri di una volta! Così l’Hellas, con merito, ha incassato i tre punticini. Fuori casa la Juve in Serie A non gira più: con Sarri è rimasta la forza dei singoli ma è sparita la squadra. Speriamo non pensino di sostituirlo!
Domenica, il Napoli penso abbia voluto fare un allenamento per la gara a San Siro contro l’Inter, in Coppa Italia. Se così non fosse saremmo di fronte al peggior Napoli dell’ultimo decennio. E’stata dominato in casa dal Lecce, è una ex squadra. Tutto il contrario della Lazio che, a Parma, fa un buon allenamento e prosegue nella rincorsa alla Juve.
Derby della Madonnina a chiudere la giornata di Serie A. Primo tempo a senso unico per il Milan. Conte non ha capito che se Sanchez non rientra su Bennacer, i rossoneri dominano il centrocampo facendo ballare la difesa interista. La mancanza di Lautaro è stata evidente. Lukaku è riuscito nella migliore sgroppata della serata vanificata da Vecino che ha fallito un rigore in movimento. Poi solo casciavit che vanno al riposo sul due a zero. Barella e Candreva inesistenti, Padelli denuncia la lunga inattività; come non detto. Non so quale pozione magica Asterix/Conte abbia propinato ai giocatori, fatto sta che in poco tempo i nerazzurri non si sono accontentati di pareggiare, sono pure passati in vantaggio meritatamente, correvano il doppio dei rivali. Poi – al 72′- ingresso del figlio di Erik nella nostra massima divisione e fine del centrocampo milanista. Altro timbro di Lukaku. Solo Inter, niente Milan e… buonanotte, Juve raggiunta!