Il pasticcio è davvero grosso. L’esposto del DIS contro il procuratore Lo Voi è un gesto di grande rilevanza politica. Il fatto tecnico in sé andrà valutato sul piano della rilevanza penale. Se sia stato corretto o meno consentire la disclosure su atti dei servizi segreti, finiti poi nelle mani della stampa, lo valuterà un procuratore terzo, che dovrà dipanare la matassa giudica. Ma di certo il conflitto tra parte dei servizi, la magistratura e la politica sale di livello.
La fase caotica che vive il mondo dei poteri sotterranei dello Stato è frutto del vuoto di potere che si è creato dopo che il Governo ha iniziato ad occuparsi di sicurezza. Ovvero di potere vero. Non piace a parte della magistratura un Governo che vuole decidere seguendo la propria vocazione “sovranista”, non piace a parte dei servizi un governo che si è messo accanto agli USA senza dubbi, non piace alla politica che gli apparati dello Stato abbiano un’agenda propria che non tiene in conto della volontà del Governo.
La Meloni sta tentando di tenere le fila serrate e ha fatto gesti forti. Ha di fatto dimissionato Elisabetta Belloni e liberato Cecilia Sala, si è accostata ai satelliti di Musk (Starlink), ha deciso sul miliziano libico con il suo Governo sfidando la Corte penale internazionale, tacciata di aver fatto un pasticcio. Contro di lei una parte dei poteri statali sta oggi mettendo con forza la propria visione antitetica, cercando di modificare le decisioni prese in Parlamento e dal Governo nelle aule di tribunale, come nel caso Albania.
In questo percorso si innesta l’inedita iniziativa del DIS, che ha manifestato la propria esistenza con una denuncia contro il procuratore di Roma. Purtroppo servirebbe coesione e lungimiranza, ma la fase attuale è quella dello scontro furibondo e dal quale potrà uscire un solo vincitore. O la politica o la magistratura, o le strutture che rispondono alla politica o i poteri autonomi, o che tali si sentono, e che restano immutabili nel tempo.
Il punto è che a questi poteri “indipendenti” manca l’appoggio di altri poteri esterni che li vedevano come punti essenziali di equilibrio. Se per decenni, infatti, il consesso internazionale ha avuto un sua élite fatta di agenzie e e poteri statali autonomi anche in Europa o negli USA, l’onda “sovranista” ha spazzato via tutto ed ha portato al potere personalità che comandano più che governare. La politica ha preso forza e vigore ed i poteri indipendenti soffrono. Lo scontro è quindi forte ed inevitabile.
E dove accorgersene anche il nuovo presidente dell’Anm Parodi. La sua posizione rischia di essere un po’ badogliana, ovvero “la guerra continua” al governo ed al Parlamento. Non finì bene. Quando si rappresenta un potere (o parte di esso) bisogno comprendere i momenti e trovare le soluzioni. Altrimenti le cose accadono sopra la testa di chi dovrebbe decidere. Servirebbe l’armistizio, la cacciata degli invasori (le tecnocrazie plutocratiche) e, forse, un nuovo accordo tra poteri per difendere il Paese. Ma per ora è solo guerra. E guerra sia.
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