In una lunga diretta Instagram, l’ex bomber del Milan Andiry Shevchenko si è confessato a Bobo Vieri, che in questo periodo è riuscito a contattare praticamente tutti i grandi del mondo del calcio e dello sport a cavallo tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila. Sheva ha riservato sorprese, spiegando innanzitutto che in tempi di quarantena e di emergenza coronavirus non è stato il calcio a mancargli di più, anzi: “Sono due mesi che non prendo la mazza da golf, oggi il golf mi manca più del calcio” ha spiegato il Pallone d’Oro ucraino, che inganna il tempo con le serie tv avendo apprezzato particolarmente ‘The Last dance’, la serie su Michael Jordan: “Il mio eroe sportivo, l’atleta più grande per carisma, personalità. Mai nessuno è stato come lui”. E sì che di campioni Shevchenko ne ha visti da vicino tanti, almeno nel calcio: “I miei anni al Milan sono stati i migliori in assoluto per la Serie A. C’erano almeno 7 squadre che potevano vincere il campionato, tutte forti. Il Milan aveva tanti campioni, un Kakà impressionante ed era la società migliore del mondo”.
SHEVCHENKO, INCUBO DUDEK
Gli anni in rossonero sono stati contraddistinti da grandi successi, ma Sheva ha ricordato con il mattatore dei social Vieri anche amarezze molto pesanti da digerire. Su tutte, la finale di Champions League a Instanbul nel 2005, persa dal Milan contro il Liverpool sperperando tre gol di vantaggio: “Ancora in questo momento non riesco a guardare la parata di Dudek su un mio tiro nella finale di Istanbul. Ditemi se conoscete un vero campione che nella vita non ha affrontato una vera delusione? Non esiste. E’ il bello dello sport e della vita. Si cade, ci si rialza e si va avanti…” Insomma, normale trovarsi di fronte a sfide perse con amarezza, anche se i ricordi positivi superano di gran lunga quelli più dolorosi a livello sportivo. Sull’addio al Milan Schevchenko tradisce invece qualche perplessità in più: “Se rifarei quella scelta? Non mi piace guardare al passato, il Chelsea ha rappresentato un’esperienza anche se difficile ma il Milan è la migliore squadra della mia carriera ed è sempre nel mio cuore alla pari dell’Italia. La voglia di giocare non è mi è passata subito, ma i veri uomini non guardano indietro ma sempre avanti.“