«Non è un brasiliano però; che gol che fa; il Fenomeno lascialo là; qui c’è; Sheva»: il coro che ogni tifoso del Milan ricorda come le note più dolci della propria infanzia/vita potrebbe essere rinnovato nei prossimi anni a venire per un altro Shevchenko, di nome Kristian che in comune con il “vecchio” Sheva ha praticamente tutto visto che è il figlio secondogenito. 12 anni oggi, 13 a novembre, il giovanissimo piccolo Sheva è già una mezza star nell’Academy del Chelsea dove è cresciuto calcisticamente e umanamente dopo l’approdo del bomber più amato della recente storia del Milan a Londra nell’ormai lontano 2006. È nato il giorno del successo del Chelsea contro il Watford con le reti di Sheva appunto, Lampard, Joe Cole e Didier Drogba tutte celebrate con un “rock the baby” in onore della nascita di Kristian. Come ha rivelato lo stesso Andriy su Instagram, le orme del figlio crescono a vista d’occhio ma sempre nella volontà di volersi divertire all’interno della grande famiglia Chelsea, con l’Academy che stravede per il piccolo Kristian: molto educato, tirato su da mamma Kristen Pazik e papà Sheva, pare che del padre abbia preso anche le doti tecniche visto che segna già a valanga ed è di fatto conteso da mezzo mondo.
IL FIGLIO DI SHEVCHENKO “CONTESO” DA 4 NAZIONALI
Il baby fenomeno è ancora lontano da ogni qualsiasi sogno di esordio tra i professionisti, eppure come sempre più spesso accade per i piccoli gioielli le grandi squadre mondiali già cercano di mettere gli occhi (e i contanti) sui prospetti più interessanti. Così sta avvenendo per il piccolo Kristian Shevchenko che già viene conteso dalle Nazionali giovanili: è ucraino, ovviamente, ma ha anche passaporto britannico essendo nato a Londra mentre papà Andriy si faceva la sua terza vita calcistica (dopo Dinamo Kiev e Milan) nel Chelsea. Non solo, la mamma ha doppia cittadinanza americana e polacca il che mette il 12enne baby fenomeno nello scomodo ruolo di poter eventualmente scegliere anche di giocare in maglia Polonia o Usa nei prossimi anni. Al momento Shevchenko jr sogna e si diverte nell’Academy del Chelsea ma non sarà lontano il giorno in cui una scelta dovrà essere fatta, specie se continuerà così da vicino a seguire le orme del papà Pallone d’Oro. Del resto l’unica cosa certa è quello che dice l’iconico coro: «non è un brasiliano…», e soprattutto, come il papà, «che gol che fa…».